04 Aug, 2024 - 22:17

Perché i periodi festivi mettono ansia? Ecco le cause dell'aumento dei malesseri psicologici. Ferragosto, Natale e Pasqua sono momenti di bilancio

Perché i periodi festivi mettono ansia? Ecco le cause dell'aumento dei malesseri psicologici.  Ferragosto, Natale e Pasqua sono momenti di bilancio

I periodi festivi amplificano le emozioni, non solo mettono ansia, ma aumentano considerevolmente i disturbi psicologici. Tant'è che c'è gente che si sente male. E' come uscire da una bolla protettiva ove eravamo immersi. Tra le cause: il cambio delle abitudini quotidiane; degli gli equilibri, scombussolati da un nuovo improvviso ordine a cui abituarsi, e che, per forza di cose, sottopone a stress. Così, il Ferragosto, il Natale e la Pasqua, per fortuna più breve, sono accomunati da cambiamenti che, anziché tolgono serenità.

Ferragosto, Natale e Pasqua portano un'ombra di malinconia

"Sono periodi che portano un'ombra di malinconia, stress, solitudine, emozioni contrastanti. Moltissime statistiche mettono in luce l'aumento di richieste di presa in carico per problemi psicologici - ha spiegato la dottoressa Maria Pina Pesce, a TAG24 - i sintomi più evidenti sono disturbi legati al sonno, alla digestione, all'ansia, alla tristezza, al mal di testa, ai disordini alimentari."

Le feste mettono ansia e attivano preoccupazioni e aspettative

"I periodi festivi mettono tutto sotto una lente di ingrandimento che attiva in noi preoccupazioni, per le aspettative nostre e altrui, e molte difese, nei confronti di parenti e amici che normalmente teniamo diplomaticamente all'oscuro di alcune aree della nostra vita, cadono - ha aggiunto la psicoterapeuta - tutto l'anno siamo immersi in una bolla lavorativa, personale, privata che apparentemente ci mette al sicuro."

Momento di bilanci

L'arrivo delle vacanze, sia estive che invernali, è un momento di bilanci tra passato e aspettative future. Così, naturalmente, sfugge il presente. "L'incapacità di vivere il qui e ora vede l'acutizzarsi di diversi disagi come ansia, attacchi di panico, o sintomi depressivi, ciò è dovuto al fatto che molte delle nostre emozioni più profonde, come la paura, la rabbia, la tristezza, invadono spazi che normalmente sono tenuti sotto ferreo controllo. A queste si sommano spesso fatica, stanchezza, frustrazioni - fa notare Maria Pina - figli di un intero anno che volente o nolente  mette tutti noi di fronte ad una resa dei conti più o meno positiva. Se inoltre siamo reduci da un fallimento lavorativo, di coppia, o stiamo gestendo un trauma, dovuto ad un lutto o altro, è facile che un periodo fatto di sorrisi, gioia, regali, felicità metta seriamente in crisi le nostre difese."

Come affrontare i periodi?

"Con sincerità. Non è necessario mostrarsi per forza sorridenti, e felici, dobbiamo ascoltarci. Rispettiamoci, seguendo i nostri bisogni; diamoci delle priorità e affrontiamo ciò che siamo in grado di affrontare. Non facciamo ciò che non desideriamo. Ognuno porta uno zaino di esperienze sulle spalle, che non sempre è disposto a renderlo visibile. Concediamoci tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per ascoltarci, e dare alle nostre emozioni la possibilità di parlare con noi. Promuoviamo la cultura della comprensione - ha aggiunto l'esperta - sospendiamo il giudizio impietoso che costringe tutti a provare emozioni socialmente accettabili per il periodo festivo. Essere autentici è il più bel regalo che si possa offrire a noi stessi e agli altri."

Partiamo dunque da alcuni punti fondamentali:

  • Non imponiamoci nulla. Ogni giorno dedichiamoci del tempo per vivere momenti rilassanti, di auto - cura, nonché a situazioni ricreative che contribuiranno al nostro benessere mentale complessivo, oltreché ad essere una buona compagnia per gli altri.
  • Gestiamo i no. Alleniamoci giorno dopo giorno ad essere sempre più consapevoli dei nostri limiti  imparando a dire no quando è necessario, preservando cosi confini, tempo, ed energie. Dire un "no" sincero non è indice di non rispetto o egoismo, ma al contrario è dare rispetto a se stessi e all'altro.
  • Pratichiamo l'auto riflessione giornaliera, per valutare il modo in cui utilizziamo il tempo che abbiamo deciso di mettere a disposizione e apportarvi eventuali miglioramenti. Fare meta - cognizione è fondamentale per comprendere quanto stiamo comodi in quella data situazione e cosa desideriamo mettere in gioco realmente.
  • Focalizziamo l'attenzione sulla qualità del tempo che viviamo, affinché sia diverso dalla propria routine. Arricchiamolo di lunghe passeggiate, di momenti autentici passati con le persone che amiamo, ricordando insieme a loro anche chi non è più con noi. Preferiamo lo sguardo dell'altro al display del nostro iPhone.
  • Abituiamoci a condividere le nostre emozioni, per quanto faticoso sia e quale situazione migliore se non circondati dall'affetto dei nostri cari. Così facendo offriamo rispetto, accettazione, non solo a noi stessi ma anche all'altro. Tutto ciò sarà una finestra aperta sul mondo dell'altro, il quale potrà decidere in piena libertà se entrare nel nostro mondo. Piccoli gesti saranno grandi gesti per l'altro.
  • Non sovraccarichiamoci, e chiediamo attenzioni se ciò è di cui abbiamo bisogno.
  • Pratichiamo la gratitudine. Ogni istante è prezioso e mai scontato.

Esercizio pratico per rilassarsi durante le festività

"Pratica la consapevolezza del momento presente. Quando senti che le preoccupazioni passate stanno emergendo, concentra la tua attenzione sulle sensazioni fisiche, sul respiro o sull'ambiente circostante. Respira profondamente per alcuni minuti per ritrovare il tuo centro nel qui e ora. Posa lo sguardo su un oggetto, su di un particolare, e muoviti verso di esso, questo ti aiuterà a interrompere il flusso dei pensieri frustranti. In ultimo, ma non per importanza, direi che provare emozioni esattamente opposti a momenti di gioia propri delle festività, è abbastanza trasversale - si è congedata Maria Pina Pesce - i soggetti più 'sensibili' certamente avvertiranno maggiori difficoltà."

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Annalisa Colavito
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