La giornata di oggi, 7 agosto 2024, potrà essere ricordata come quella della definitiva spaccatura del Movimento Cinque Stelle tra chi, in vista della Costituente del prossimo autunno, si schiera a favore di Giuseppe Conte e chi, invece, rimane fedele a Beppe Grillo. Oggi, infatti, undici ex parlamentari pentastellati hanno firmato una lettera in cui invitano l'ex premier, dopo la sconfitta delle europee dello scorso giugno, ad assumersi le proprie responsabilità. Tradotto: lo invitano a dimettersi.
Ma chi sono gli undici ex parlamentari che, dopo giorni di tensione tenuta in ogni caso sottotraccia, aprono ufficialmente la crisi all'interno del Movimento facendo pensare anche a una scissione con tanto di battaglia legale per il nome e il simbolo? Chi rompe il blocco granitico che finora ha sostenuto Giuseppe Conte è, in rigoroso ordine alfabetico, Rosa Silvana Abate, Ehm Yana Chiara, Jessica Costanzo, Emanuele Dessì, Elio Lannutti, Nicola Morra, Michele Sodano, Simona Suriano, Raffaele Trano, Andrea Vallascas e Alessio Villarosa. Sono gli uomini (e le donne) mandati in avanscoperta dai big da tempo schieratisi contro Conte come Virginia Raggi e Alessandro Di Battista? Questo resta da appurare. Intanto, le citazioni di Cartesio e Voltaire aprono la lettera anti-Conte sono tutto un programma:
La lettera è una difesa a spada tratta di Grillo nella diatriba che negli ultimi giorni ha avuto con Conte. Tant'è che coloro i quali oggi si schierano con "l'avvocato del popolo", vengono chiamati "smemorati di Collegno". All'ex premier non si fa alcuno sconto. E la sua linea viene bocciata senza appello, compreso quando propone l'assemblea costituente.
Per gli undici dissidenti che oggi sono usciti allo scoperto, il vero punto di rottura tra il Movimento grillino e quello contiano c'è stato all'epoca del sostegno al Governo di Mario Draghi, il 13 febbraio 2021 quindi. Tre anni e mezzo dopo, chi si considera grillino doc pur non facendo più parte del Movimento, vorrebbe inchiodare Conte alle sue responsabilità:
Non manca, poi, sebbene tra le righe, addirittura una sorta ribellione verso Marco Travaglio, il direttore de Il Fatto Quotidiano che sembra proprio essere tirato in ballo come corresponsabile del ridimensionamento del Movimento in questo passaggio:
Uno dei firmatari della lettera anti-Conte è Elio Lannutti, ex senatore dei Cinque Stelle, uno dei pochi che votò contro la fiducia al Governo Draghi. Contattato da Tag24.it, la mette così: