Inutile. Basterebbe questa parola per riassumere il giudizio senza appello che Maria Elena Boschi riserva al decreto carceri varato ieri, 7 agosto 2024, dal governo Meloni.
La deputata di Italia viva punta il dito contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio, accusandolo di essere consapevole che il suo testo del suo provvedimento non fa nulla per risolvere il problema del sovraffollamento delle prigioni italiane.
La chiusura dei lavori parlamentari e le ferie vicine non placano il clima 'belligerante' della politica italiana, caldo quasi quanto questa rovente estate 2024.
L'ultimo fronte di scontro, in ordine di tempo, tra maggioranza e opposizione è deflagrato ieri con l'approvazione alla Camera del discusso decreto carceri. Il provvedimento è diventato legge con 153 voti a favore, 89 contrari e 1 astenuto, dopo che l'esecutivo aveva posto la questione di fiducia sul testo (come aveva fatto anche in Senato).
Un tema che rinsalda la possibile alleanza del 'campo largo' del centrosinistra, visto che dopo le parole pronunciate dalla segretaria del Partito democratico Elly Schlein contro il provvedimento, arrivano oggi, 8 agosto 2024, quelle di Maria Elena Boschi che presentano toni e argomentazioni affini.
Boschi parla da largo Argentina a Roma, dove Italia viva e il suo leader Matteo Renzi si ritrovano per i banchetti per il referendum contro la riforma dell'Autonomia. La fedelissima dell'ex sindaco di Firenze definisce il decreto senza mezzi termini "un imbroglio politico" proprio perché non fa nulla per ridurre la "situazione drammatica di sovraffollamento carcerario".
Boschi cita i numeri, dagli ormai oltre 60 suicidi avvenuti negli istituti di pena al sovraffollamento che ha superato il 130% sul territorio nazionale, sottolineando il caso di alcune regioni, come il Lazio, ormai al collasso. Da qui, in una sorta di 'processo' di fronte ai cronisti, tra cui l'inviato di TAG24 Michele Lilla, pronuncia la sua 'arringa' contro il Guardasigilli Nordio:
Boschi rimarca che il contrasto al sovraffollamento possa venire anche da un ripensamento della custodia cautelare, come proposto dal deputato di Azione Enrico Costa.
Proprio il contrasto al decreto sulle carceri rappresenta per Boschi la certificazione che la linea tracciata da Matteo Renzi su un possibile ingresso di Italia viva nel campo largo del centrosinistra è assolutamente percorribile, nonostante le chiusure di alcuni leader delle opposizioni.
Boschi ritiene, invece, che vi siano temi su cui sia possibile una convergenza, a partire proprio dalla battaglia sulle carceri, "in cui tutte le opposizioni compatte hanno votato contro il provvedimento", per arrivare proprio al referendum sull'autonomia differenziata.
Ma, chiarisce con un sorriso la deputata di Italia viva, "non è che facciamo il partito unico, non esageriamo", mentre passa in rassegna quelle questioni su cui le divisioni restano evidenti, dalla politica estera al referendum sul jobs act.
"Penso che ciascuno manterrà le proprie idee", dichiara la Boschi per poi concludere nettamente dicendo che "noi, di sicuro, manterremo le nostre". E quando queste idee mantenute da tutti entreranno in conflitto? Su questo non c'è risposta.