In Italia, conseguire una laurea può fare una grande differenza non solo in termini di opportunità occupazionali, ma anche di guadagno annuo. Secondo un recente rapporto Istat e l'University Report 2024 dell'Osservatorio JobPricing, chi possiede un titolo universitario gode di un tasso di occupazione significativamente più alto e guadagna in media 13.000 euro lordi in più all'anno rispetto a chi ha solo un diploma. Tuttavia, non tutte le lauree e non tutte le università garantiscono lo stesso livello di beneficio. Vediamo nel dettaglio qual è lo stipendio medio di chi esce dalle università italiane e come l'istruzione superiore influisce sulle prospettive lavorative e retributive in Italia.
I dati raccolti dall'Istat mostrano chiaramente che avere una laurea in Italia aumenta il tasso di occupazione di ben 11 punti percentuali rispetto a chi si ferma al diploma. Questa differenza diventa ancora più marcata tra i giovani under 35, dove il tasso di occupazione dei laureati raggiunge il 75,4%, superando di 15,7 punti quello dei diplomati. Questo dato è significativo in un Paese dove il tasso di occupazione giovanile è ancora inferiore alla media europea (87,7%).
Dal punto di vista retributivo, i laureati italiani possono aspettarsi una RAL (Retribuzione Annua Lorda) di circa 42.000 euro, contro i 29.000 euro dei diplomati. Questa differenza del 45% in più a favore dei laureati sottolinea l'importanza dell'istruzione universitaria come fattore chiave per ottenere un migliore posizionamento nel mercato del lavoro e accedere a ruoli di maggiore responsabilità.
La scelta dell'università non solo influenza il percorso di studi, ma può avere un impatto significativo sulle prospettive di guadagno futuro. Secondo l’Osservatorio JobPricing, la natura giuridica dell’università frequentata, la sua ubicazione geografica e la rete di contatti offerti giocano un ruolo cruciale nel determinare i guadagni dei laureati nei primi anni di carriera.
Infatti, non tutte le lauree e gli atenei offrono le stesse opportunità economiche. Secondo l'University Report 2024, i laureati delle università del Nord Italia, in particolare quelli provenienti da istituzioni come il Politecnico di Milano e l'Università Commerciale Luigi Bocconi, possono aspettarsi guadagni significativamente più alti rispetto ai loro colleghi che si laureano al Sud. In media, i laureati del Nord guadagnano il 9% in più rispetto a quelli del Sud.
Le discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) sono quelle che garantiscono i salari più elevati. Ad esempio, una laurea in Ingegneria Gestionale offre la RAL media più alta, pari a 35.822 euro, seguita da Ingegneria Informatica, Elettronica e delle Telecomunicazioni con 35.462 euro. Al contrario, le lauree in ambiti umanistici come Scienze dell'Antichità, Filologico-Letterarie e Storico-Artistiche risultano essere le meno remunerative, con una RAL media di 29.756 euro.
La posizione geografica dell'università frequentata gioca un ruolo molto importante nella futura retribuzione dei laureati. Come abbiamo anticipato, le università del Nord Italia offrono ai loro laureati una marcia in più in termini di guadagni rispetto a quelle del Sud. Un laureato che ha studiato al Politecnico di Milano guadagna in media il 17,6% in più rispetto a un laureato dell'Università degli Studi di Cagliari. Questa differenza può essere attribuita a diversi fattori, tra cui la qualità dell'insegnamento, le opportunità di networking e le connessioni con il mondo del lavoro che le università del Nord sono in grado di offrire.
Anche le università private tendono a fornire un vantaggio economico. Gli studenti che si laureano in istituzioni private come la Bocconi di Milano possono aspettarsi una RAL superiore del 4% rispetto ai loro coetanei che hanno frequentato università pubbliche. In particolare, la RAL media dei laureati delle università private è di 43.502 euro, pertanto superiore del 4% rispetto ai 41.578 euro dei laureati delle università pubbliche.
Questo ulteriore vantaggio economico riflette non solo la qualità dell'istruzione, ma anche le connessioni e le opportunità di carriera che tali istituzioni possono offrire.
L’University Report 2024 dell’Osservatorio JobPricing fornisce una classifica delle università italiane in base al guadagno medio garantito ai loro laureati nei primi 10 anni di carriera, considerando l’età compresa tra i 24 e i 34 anni. Ecco le prime dieci università in Italia:
Posizione | Università | RAL Media (euro) |
1 | Università Commerciale Luigi Bocconi | 38.390 |
2 | Politecnico di Milano | 37.751 |
3 | Università degli Studi dell’Insubria | 37.161 |
4 | Università Carlo Cattaneo LIUC | 37.042 |
5 | Politecnico di Bari | 36.450 |
6 | Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM | 35.915 |
7 | Università degli Studi di Verona | 35.851 |
8 | Politecnico di Torino | 35.826 |
9 | Alma Mater Studiorum Università di Bologna | 35.241 |
10 | Università degli Studi di Parma | 35.228 |
Un altro dato interessante fornito dal rapporto dell'Istat è il Payback Index, che misura il tempo necessario ai laureati per recuperare l'investimento fatto negli studi universitari. Questo indice varia a seconda dell'ateneo e della disciplina. Ad esempio, un laureato del Politecnico di Milano impiega in media 12,2 anni per ripagare il costo dei propri studi, a condizione di non andare fuori corso.