09 Aug, 2024 - 16:57

Governo, l'oracolo Storace avvisa Meloni: "A settembre rischierà, segnali ostili da Forza Italia"

Governo, l'oracolo Storace avvisa Meloni: "A settembre rischierà, segnali ostili da Forza Italia"

Più che una previsione, un segnale d'allarme. Può essere interpretato così il post che nella mattinata di oggi, 9 agosto 2024, Francesco Storace pubblica dal suo profilo su X (ex Twitter) nel quale scrive chiaramente che "il governo rischierà".

Una crisi? Queste poche righe che, nella giornata che segna la chiusura ufficiale dei lavori parlamentari e il 'rompete le righe' per gli esponenti dei vari schieramenti politici, avvertono la presidente Meloni sul rischio concreto di operazioni che minerebbero la stabilità del suo esecutivo. Manovre delle quali Storace indica chiaramente i mandanti...

Storace su X avverte della "manovra" di logoramento sul governo e indica i responsabili

Francesco Storace scrive il suo tweet alle 10:11 del mattino, lanciando un sasso decisamente pesante nelle acque altrimenti fin troppo placide, in una giornata di ferie anticipate, della politica italiana. Un messaggio che somiglia a una profezia e, in parte, anche a un avvertimento sulla solidità del governo in vista della prossima stagione politica.

Ecco il suo post:

Tanti gli attori chiamati in causa per quella che Storace indica chiaramente come una possibile crisi in cui, "a settembre", potrebbe piombare il governo Meloni. Ma il principale (e quello citato esplicitamente) è Forza Italia, all'origine di una "manovra" di logoramento ai danni dell'esecutivo che potrebbe vederla addirittura fianco a fianco con il campo largo dell'opposizione (la "carovana largoazzurra" citata nel tweet).

TAG24 ha raggiunto telefonicamente Francesco Storace per chiedere delucidazioni e qualche dettaglio in più sul suo post, in primis proprio su Forza Italia e la sua possibile vicinanza al campo largo. Segnali in questa direzione si sono visti di recente, infatti, con la proposta di legge Sciascia-Tortora, firmata proprio dagli Azzurri insieme con quasi tutta l'opposizione (tranne il Movimento 5 Stelle), ma non da Fratelli d'Italia e dalla Lega.

"Diciamo che da tempo si intravedono segnali abbastanza ostili nei riguardi della Lega da parte di Forza Italia", dice chiaramente Storace, riferendosi ai numerosi scontri tra i due vicepremier Tajani e Salvini. Un'ostilità che "non fa bene alla coalizione" e, aggiunge, "pare indurre in tentazione..."

Quest'ultima frase potrebbe essere un'allusione proprio a quella strategia di logoramento richiamata nel post, con Forza Italia che sembrerebbe intenzionata a tirare la corda anche fino a un'ipotetica rottura.

Sul ruolo della famiglia Berlusconi: "Non credo a una loro nuova avventura politica"

Storace chiarisce, però, di non pronosticare un simile scenario di crisi ma solo una fragilità dell'esecutivo, provocata dai "contenuti che si lanciano al di fuori dei colloqui" ufficiali tra i leader.

Il riferimento, in questo caso, sembra proprio essere la frase pronunciata da Giorgio Mulé sul decreto carceri con cui il deputato forzista sosteneva la necessità di abbandonare la "discarica giustizialista", chiedendo un ruolo più incisivo di Forza Italia nell'azione di governo.

Storace avverte che, con simili 'uscite', "si rende più fragile l’esecutivo se non si trova una quadra", per quanto "per ora" i numeri per una crisi non ci siano.

Infine, quel cenno alla "famiglia" nel suo post rimanda immediatamente ai Berlusconi. E risuonano le parole di Marina sulla sua maggior vicinanza alla "sinistra di buon senso" piuttosto che al governo su temi civili quali aborto e comunità Lgbtqia+.

Altro segnale di una 'corrispondenza d'amorosi sensi' tra Forza Italia e il campo largo e, chissà, di una nuova, possibile discesa in campo di un erede del fondatore di Forza Italia? "Difficile dirlo", spiega Storace che, però, dice di non credere "a una nuova avventura targata Berlusconi". Piuttosto, conclude prima di congedarsi, sono le "ambizioni di esponenti politici" a dover essere tenute sotto controllo. Soggetti che, ammonisce, "farebbero bene a stare nei ranghi".

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Piercarlo Fabi
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