Parla poco ma quando lo fa è sempre meglio prestargli ascolto, perché raramente si tratta di parole banali o di scarso peso. Il 'Professore' Romano Prodi ha rilasciato un'intervista al quotidiano Repubblica nella quale ha espresso una sonora bocciatura nei confronti del governo Meloni sul fronte della politica estera, in particolare sulle crisi a Gaza e in Ucraina.
In quello che ritiene essere lo scenario più preoccupante a livello globale, Prodi vede, al momento, l'Italia in una posizione di "totale irrilevanza".
Nonostante riduca al minimo le apparizioni pubbliche e i commenti sull'attualità politica, anche per la sua naturale e ben nota riservatezza, non è la prima volta che Prodi si esprime in termini decisamente negativi verso l'operato dell'esecutivo.
Come lo scorso marzo, ad esempio, quando aveva duramente attaccato la riforma del premierato del governo, sottolineando come andasse a ridurre i poteri del Presidente della Repubblica e del Parlamento.
Oggi, 10 agosto 2024, in un'intervista rilasciata a Repubblica, analizza la posizione dell'Italia su quello scacchiere internazionale che lo preoccupa particolarmente. Una preoccupazione acuita proprio dalla marginalità in cui vede precipitata l'Italia sotto la guida di Giorgia Meloni:
Pesano, in questo senso, le scelte prese dal governo in Europa, con il braccio di ferro sulle nomine Ue che ha visto sostanzialmente sconfitta la linea della premier, messa da parte dai partner internazionali.
Un'Italia 'assente' sulle decisioni che contano, proprio nel momento in cui la situazione internazionale "non è mai stata così fragile".
Romano Prodi manifesta tutta la sua preoccupazione e la sua "angoscia" per il contesto globale, con i due conflitti principali in corso che non accennano a fermarsi e che, anzi, vedono la tensione continuare a salire senza spiragli di tregua. Una situazione, sostiene l'ex leader del centrosinistra, che potrebbe facilmente sfociare in "un incidente" che "potrebbe innescare una vera tragedia". E, avverte Prodi, "all’incidente ci siamo già andati vicini in più di un’occasione".
Analizzando i due contesti bellici, Prodi sostiene che a Gaza il rischio maggiore è che un eventuale cessate il fuoco arrivi "quando Gaza non c’è più". Per il 'professore' la situazione in Medio Oriente è quella più rischiosa ma ritiene che gli sforzi per un accordo di pace dovrebbero essere indirizzati prevalentemente su quella tra Russia e Ucraina, "per gli effetti sugli equilibri internazionali".
Tuttavia, in entrambi i casi nulla si muoverà prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, come sempre ago della bilancia della geopolitica internazionale. "Quindi è inutile farsi illusioni", conclude Prodi.