Quando la pensione a 67 anni non è garantita? Chi, non avendo mai lavorato, può accedere alla pensione di vecchiaia? Quali sono i requisiti per ottenerla? Molti lavoratori, a causa di contributi insufficienti o redditi elevati, potrebbero dover rimandare il pensionamento fino a 71 anni. Riceviamo numerose domande sulla pensione di vecchiaia. Qual è l'età effettiva di pensionamento? Tutti possono accedervi? Chi ne è escluso? Cerchiamo di fare chiarezza su questi interrogativi.
La prima, amara lezione del sistema previdenziale italiano riguarda l'esclusione dalla pensione di vecchiaia e le condizioni che portano a un posticipo pensionistico, permettendo di rientrare nel trattamento qualche anno più tardi.
Al riguardo, si precisa sin da subito che, per accedere alla pensione di vecchiaia, occorre aver maturato 20 anni di contributi e aver raggiunto l'età pensionabile di 67 anni, a condizione che l’importo della pensione non risulti inferiore all’importo dell’assegno sociale, il cui valore provvisorio per l’anno 2024 è pari a 534,41 euro (legge di Bilancio 2024)-
Ragion per cui, da un punto di vista ordinamentale, chi non raggiunge i 67 anni (età pensionabile) non può accedere al trattamento.
Inoltre, è necessario considerare che viene richiesta la cessazione dell'attività lavorativa subordinata alla data di decorrenza della pensione. Al giorno d'oggi, però, non tutti maturano 20 anni di contributi. Allora, quale alternativa è possibile?
Nell'ambito pensionistico, chi non soddisfa i requisiti sopra indicati deve optare per altre soluzioni. È certo che i lavoratori con il primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996, ovvero quelli soggetti al calcolo contributivo, possono accedere alla pensione di vecchiaia con regole diverse.
Attenzione: in questo caso, è richiesta una pensione senza il vincolo dell'assegno sociale, il compimento di 71 anni di età e un montante contributivo di almeno 5 anni (versamenti effettivi).
Come spiegato innanzi, non tutti riescono a ottenere la pensione di vecchiaia a 67 anni di età. In questi casi, è possibile richiedere altre prestazioni di sostegno al reddito, come l'assegno sociale.
Attualmente, l'assegno sociale è un sostegno economico fornito dall'INPS a chi ha compiuto 67 anni e si trova in una situazione di bisogno economico.
Per il 2024, l'importo dell'assegno sociale è di 534,41 euro, distribuito in 13 mensilità (comprensivo della tredicesima).
Per poterlo ricevere, il reddito personale del richiedente non deve superare i 6.947,33 euro annui, mentre per i coniugati il limite è di 13.894,66 euro.
L'INPS riconosce l'assegno, in misura intera o ridotta, a chi soddisfa i requisiti di cittadinanza italiana o di situazioni equiparate, e sulla base delle condizioni economiche del richiedente
Il sistema pensionistico italiano non garantisce automaticamente una pensione di vecchiaia a tutti i lavoratori al compimento dei 67 anni di età.
Sebbene molti lavoratori associno l'età pensionabile al diritto alla pensione, in realtà esistono alcune regole che escludono una parte dei lavoratori dall'accesso a qualsiasi forma di pensionamento e, in alcuni casi, anche da un trattamento economico assistenziale.
È importante sottolineare che, pur accumulando 20 anni di contributi, è indispensabile raggiungere i 67 anni di età, che rappresentano l'età per l'accesso alla pensione di vecchiaia fissata fino al 2026. In seguito, potrebbero scattare gli aumenti legati all'aspettativa di vita, per cui l'accesso al trattamento potrebbe slittare di qualche mese.
Tuttavia, per coloro che rientrano nel sistema contributivo, ovvero hanno iniziato ad accumulare un'anzianità contributiva dopo il 1995, non basta raggiungere l'età pensionabile (67 anni). Per questi lavoratori, è necessario maturare un importo della pensione pari ad almeno il valore dell'assegno sociale.
Esiste una parte significativa di lavoratori che non soddisfa i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia né all'assegno sociale. In particolare, si tratta di coloro che non hanno maturato almeno 20 anni di contributi o che superano i limiti di reddito previsti per l'assegno sociale.
Come riportato da investireoggi.it, per questi lavoratori una possibile soluzione è il pensionamento a 71 anni di età con la pensione di vecchiaia contributiva. Si tratta di un'opzione riservata a chi ha iniziato a versare contributi dal 1996 in poi e ha maturato almeno 5 anni di contributi.
Di seguito, il riepilogo dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia:
Requisiti | Descrizione |
Età minima per la pensione di vecchiaia | 67 anni (fino al 2026) |
Anni di contributi per la pensione di vecchiaia | 20 anni |
Contributi post-1995 | Necessari per la pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni |
Importo minimo della pensione di vecchiaia contributiva | Pari all'assegno sociale |
Limiti di reddito | Escludono dall'assegno sociale |
Opzione per chi non ha i requisiti | Pensionamento a 71 anni con pensione contributiva (se in possesso dei requisiti) |
Altre prestazioni disponibili | L'assegno sociale, pari a 534,41 euro per 13 mensilità nel 2024, è accessibile per chi compie 67 anni, con reddito personale inferiore a 6.947,33 euro o 13.894,66 euro se coniugato. |