Qualcuno gli dica che sono alleati. Almeno in teoria. Maurizio Gasparri non le ha mandate certo a dire a Roberto Vannacci. Con il solito sorriso sulle labbra e il tono disinvolto, il senatore di Forza Italia ha usato parole piuttosto forti nei confronti dell'europarlamentare della Lega.
Gasparri sembra trattare il generale come un 'parvenu' della politica, stigmatizzando anche alcune 'uscite' che hanno fatto molto discutere negli ultimi tempi.
Un altro fronte rischia di alimentare il divario già decisamente ampio tra Forza Italia e la Lega, acuendo i 'grattacapi' di Giorgia Meloni per la tenuta del suo governo.
All'origine di questa nuova, possibile spaccatura c'è il generale, ora europarlamentare leghista, Roberto Vannacci. Dopo aver scatenato le ire e i malumori dell'opposizione, che più volte si è scagliata contro le sue discutibili opinioni, fin dalla pubblicazione del suo primo libro, "Il mondo al contrario", Vannacci è stato a volte fonte di imbarazzo anche all'interno della maggioranza.
Ora tocca al senatore di Forza Italia essere sollecitato sulla questione, che Gasparri 'liquida' sostanzialmente trattandola come un fatto di scarsa rilevanza.
Il giudizio di Gasparri è decisamente evidente fin da queste poche parole, pronunciate ieri sera nel programma 'Stasera Italia' di Rete 4. Gasparri marca una distinzione tra il generale e chi si occupa della 'Cosa pubblica' per fare il bene del Paese e provare a risolvere i problemi degli italiani.
Una lontananza che il senatore attribuisce all'impreparazione di Vannacci, che a un certo punto Gasparri tratta alla stregua di uno 'scolaretto' che si dovrebbe impegnare di più per poter dire la sua:
Insomma, da un lato chi fa politica con serietà, dall'altro chi vi è arrivato per motivi che che poco hanno a che vedere con i problemi dei cittadini e le proposte per risolverli.
Gasparri chiarisce, infatti, che è Vannacci a doversi porre il problema di dialogare con Forza Italia e capire se è o meno d'accordo con le soluzioni e le politiche proposte dal partito fondato da Silvio Berlusconi. Smettendola, dichiara con un'altra provocazione il senatore, di "parlare delle 'mani ruvide' di una persona italiana di colore o di altre cose che lo hanno portato alla ribalta".
Il riferimento è all'ammissione, riportata l'8 gennaio 2024 da Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera, della "curiosità" del generale per "la mano dei neri" e se fosse "più o meno rugosa della nostra". Per soddisfarla, Vannacci ammise che, in più occasioni, nella metropolitana, fingesse di cadere per "poggiare accidentalmente la mano sopra la loro".
Infine, un'ultima battuta anche sull'affiliazione politica del generale, in dubbio dopo le voci insistenti di un nuovo partito da lui guidato. "Non si capisce nemmeno se è armonico alla Lega", dichiara Gasparri con un altro sorriso che è tutto un programma sui futuri rapporti con l'eurodeputato.