Non c'è pace per Stefania Battistini e Simone Traini, i due giornalisti della Rai messi nel mirino della Russia per il loro servizio televisivo realizzato a Kursk. Oltre al procedimento penale aperto dai russi nei loro confronti, Traini e Battistini dovranno guardarsi anche dai servizi segreti russi e dal loro the "corretto" al polonio.
E' quanto "suggerisce" Nicolai Lilin, scrittore moldavo candidato per "Pace, terra e dignità" alle ultime Europee. Da Italia Viva è stato subito fatto notare che Lilin in realtà si è reso protagonista di minacce mafiose contro i due giornalisti, il tutto nascosto dalla propaganda russa.
Vediamo in dettaglio cosa ha detto lo scrittore moldavo.
Continuano gli sviluppi sull'asse Italia-Russia riguardo i due giornalisti della Rai, Simone Traini e Stefania Battistini, protagonisti loro malgrado di un procedimento penale aperto contro di loro dalle autorità russe.
Il 16 agosto 2024 Nicolai Lilin, scrittore moldavo ed ex candidato alle Europee per "Pace, terra e dignità", ha pubblicato un video su YouTube, parlando proprio dei due giornalisti. Lo scrittore moldavo, senza tanti giri di parole, ha "avvertito" Traini e Battistini di stare molto attenti alle reazioni dei russi: il loro servizio giornalistico a Kursk ha scontentato molti, che non si farebbero tanti scrupoli nell'attaccarli e minacciarli fisicamente e psicologicamente.
Una serie di avvertimenti che molti hanno letto come minacce a pensare più alla propria salvezza che al proprio lavoro. Non sfugga che la Russia, non soltanto negli ultimi due anni, ha sempre più stretto la propria morsa contro giornalisti ed enti mediali, bollati alla bisogna come "agenti stranieri" portatori di disinformazione.
Ma cosa ha detto di preciso Lilin? Lo scrittore era fuggito dall'Italia agli inizi di questo agosto per presunti procedimenti penali a suo carico e perquisizioni, ma con quel video su YouTube ha avuto modo di dire la sua sull'attività giornalistica di Battistini e Traini (dal minuto 10:06):
L'aderenza a quanto detto dai russi, che i giornalisti della Rai hanno sconfinato illegalmente nel territorio russo a seguito delle "forze terroristiche" (cioè l'esercito ucraino), è perfetta in queste parole di Lilin. Lo scrittore ha poi aggiunto un non meglio spiegabile "augurio" di lunga e felice vita per Battistini e Traini, che però dovranno allo stesso tempo fare ben attenzione ai servizi segreti russi:
Italia Viva ha avuto una giornata, quella di oggi, particolarmente densa per quanto concerne dichiarazioni a mezzo stampa e tweet a favore del giornalismo d'inchiesta. Non bastavano quelli di Matteo Renzi e della senatrice Raffaella Paita contro le accuse di dossieraggio rivolte loro da FdI, ma sono arrivati anche Ivan Scalfarotto ed Enrico Borghi a farsi sentire.
Il loro argomento però, come accennato, riguardava proprio Stefania Battistini e Simone Traini: i due giornalisti, tornati in Italia dopo il loro servizio televisivo a Kursk, sono stati accusati anche da Lilin di aver fatto il gioco della propaganda pro-Ucraina. Lo scrittore moldavo ha poi adombrato scenari sconvolgenti di possibili attentati e agguati, minacce fisiche e psicologiche che dovrebbero spaventarli terribilmente.
L'associazione con le minacce di stampo mafioso, molto semplici da far venire alla mente ma forse in quest'occasione particolarmente pregnanti, è il centro del tweet di Scalfarotto, senatore di Italia Viva:
E sulla richiesta di interventi forti e decisivi affinché non ci scappi il morto concorda anche Enrico Borghi, presidente del gruppo Italia Viva al Senato. Borghi ha indicato che si attiverà subito nelle istituzioni parlamentari affinché si capisca presto se le minacce di Lilin siano reali o meno: