18 Aug, 2024 - 17:53

Chi è Gianna Gancia, la moglie di Calderoli. E perché rischia di essere espulsa dalla Lega di Salvini

Chi è Gianna Gancia, la moglie di Calderoli. E perché rischia di essere espulsa dalla Lega di Salvini

In politica non si guarda in faccia a nessuno. La regola vale anche se sei una militante della prima ora di un partito, anche se sei la moglie di un suo ministro importante, tanto più se sei della Lega. Se ne starà accorgendo in queste ore Gianna Gancia (in Calderoli) accusata dal tribunale interno al Carroccio di eresia contro la dottrina Salvini per un paio di interviste che non sono piaciute al Capitano. Dopo le ferie di agosto, molto probabilmente, sarà espulsa dalla Lega.

Chi è Gianna Gancia, la moglie del ministro Roberto Calderoli a un passo dall'espulsione dalla Lega di Salvini

Sta di fatto che Gianna Gancia non è un nome qualsiasi nella Lega. Nata nel 1972 a Bra, in Piemonte, dalla famiglia famosa per la produzione di vini e spumanti, è stata presidente della Provincia di Cuneo e europarlamentare in forza alla Lega. La sua militanza nel Carroccio è datata fin dal 1991, quando non aveva nemmeno vent'anni e fu eletta consigliera comunale a Narzole. Nel giugno 2024, è stata candidata contemporaneamente per le europee e le regionali piemontesi. Per le prime elezioni, si è classificata solo decima nella circoscrizione nord ovest con 8360 voti. Per le seconde, invece, è stata blindata dal listino del candidato Governatore del centrodestra che in Piemonte è risultato rieletto, Alberto Cirio. Ad oggi, quindi, Gancia è una consigliera regionale della Lega. Ma perché Salvini vuol farla fuori?

I capi di imputazione contro Gancia

Matteo Salvini vuole Gianna Gancia fuori dalla Lega perché rea di aver dato un paio di interviste critiche nei confronti della linea politica del segretario. La prima la diede alla Stampa di Torino, la seconda a Lo Spiffero. Nella prima attaccava Salvini per le sue scelte non condivise, prima tra tutte quelle di mettere Roberto Vannacci capolista della Lega in tutte le circoscrizioni italiane in occasione delle scorse elezioni europee. Nella seconda, criticava l'adesione nell'auroparlamento al gruppo dei Patrioti di Orban, l'estrema destra che è all'opposizione della commissione Von der Leyen.

La solidarietà di un altro big fatto fuori

Sta di fatto che la vicenda di Gancia è solo una spia del malumore che serpeggia tra i dirigenti storici della Lega nei confronti di Matteo Salvini, tanto più dopo l'orientamento del Generale Vannacci di fondare un suo partito personale, al di fuori del Carroccio. Paolo Grimoldi, altro storico dirigente leghista fatto fuori da Salvini dopo l'affaire Bossi dello scorso giugno, oggi, non a caso ha lasciato sui suoi social questo post:

La prova del nove del congresso

L'annunciata espulsione di Gancia, in ogni caso, potrebbe causare un vero e proprio terremoto nella Lega. Non solo perché suo marito, Roberto Calderoli, è un ministro in carica del Governo Meloni e ha appena portato in porto la riforma dell'Autonomia differenziata. Non solo perché potrebbe coinvolgere l'ala della Lega più moderata rappresentata da un altro big, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ma anche perchè è dietro l'angolo l'occasione giusta per fare i conti con Matteo Salvini: la Lega dovrebbe celebrare, il prossimo autunno, il congresso, sia a livello regionale in Lombardia (che rimane il suo fortino) che a livello nazionale. In quell'occasione, con o senza Vannacci, il Capitano dovrà mostrare i muscoli dimostrando voti alla mano che il Carroccio è diventato il suo partito. Altrimenti saranno guai.

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Giovanni Santaniello
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