E meno male che la lista in cui era stato inserito come candidato la scorsa primavera da Michele Santoro per le elezioni europee si chiamava "Pace, terra e dignità": Nicolai Lilin, in un video che ha postato sui social, non ha affatto portato un messaggio pacificatore per Stefania Battistini e Simone Traini, la giornalista e l'operatore del Tg1 autori dello scoop con il quale hanno testimoniato l'allargamento della guerra anche nella regione russa del Kursk e per questo finiti nel mirino di Mosca. Lilin ha avvisato i due con queste parole: "Deficienti, propagandisti. Se un giorno qualcuno si troverà con un pò di polonio nel tè, purtroppo cari amici sappiate che vi siete scavati la fossa da soli". Il polonio è tristemente famoso come la sostanza preferita dal regime del Cremlino per eliminare i suoi avversari. Fatto sta che, a ore dalla diffusione del video, il leader politico della lista in cui Lilin si era candidato, il giornalista Michele Santoro, continua a preferire il silenzio alla sua condanna. E anche la Rai preferisce assumere un atteggiamento quantomeno prudente.
Ma chi è Nicolai Lilin, l'autore del video contro Battistini e Traini, la giornalista e l'operatore del Tg1 accusati dal Cremlino di aver invaso il territorio russo? E' uno scrittore moldavo naturalizzato italiano di 44 anni. In Italia dal 2004, Lilin è il suo pseudonimo: all'anagrafe è registrato come Nicolai Verjbitkii. Il libro che lo ha portato alla ribalta è 'Educazione siberiana', pubblicato nel 2009 per i tipi di Einaudi. Dopo l'inizio dell'invasione russa in Ucraina, si è attirato molte critiche per le sue posizioni filo-Putin e la diffusione di varie fake news. La scorsa primavera, il tentato salto in politica però si è rivelato un flop: nella circoscrizione nord-ovest, Lilin ha raccolto solo 2300 voti e 'Pace, terra e dignità', su tutto il territorio nazionale, non ha superato la soglia di sbarramento.
Ma nell'ultimo video, che non è chiaro dove sia stato girato, Lilin cosa dice contro Battistini e Traini?
Poi l'inquietante messaggio è continuato così:
Solo pochi giorni fa, Lilin aveva detto di essere scappato dall'Italia perché "contro di me hanno aperto processi penali, mi hanno dichiarato agente segreto del Cremlino di Putin".
Sta di fatto che le parole di Lilin non sono state ritenute meritevoli di alcun commento nè da parte di chi gli ha offerto un trampolino politico, Michele Santoro, nè dalla Rai, l'azienda di Battistini e Traini che si è limitata a farli rimpatriare dal fronte di guerra, per scopi precauzionali. Il giornalista è stato ripetutamente cercato telefonicamente da Tag24.it per commentare l'ultima di Lilin, ma invano.