Oggi, 21 agosto 2024, potrebbe essere ricordata come una giornata importante sul fronte dello ius scholae, la riforma della legge sulla cittadinanza per gli immigrati e i loro figli caldeggiata da Forza Italia. Nel corso del Meeting di Rimini, infatti, anche il Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta, sebbene indirettamente, l'ha sostenuta. Le motivazioni sulle quali il numero uno di via Nazionale ha sorretto le sue parole sono tutte di carattere economico, naturalmente. Ma proprio per questo potrebbero far uscire il tema dalla polemica politica spicciola e, con un approccio meno ideologico, potrebbero aiutare la riforma ad andare in porto. Anche perchè il vicecapogruppo alla Camera del Pd, Paolo Ciani, oggi stesso, ha avanzato un'altra proposta di possibile compromesso sul diritto di cittadinanza: l'ha battezzata 'Made in Italy'.
Lo ius scholae è il principio cardine della riforma della legge sulla cittadinanza che, dopo l'oro della pallavolo italiana alle recenti Olimpiadi di Parigi con Paola Egonu e Myriam Sylla protagoniste, ha messo in campo una delle forze di maggioranza, Forza Italia. Essa prevede la cittadinanza in maniera più semplificata rispetto ad oggi, in cui vige lo ius sanguinis: dopo aver completato almeno un ciclo di studi. Fatto sta che Lega e, seppur in minor misura, Fratelli d'Italia, hanno alzato le barricate. Ma oggi, il Governatore di Bankitalia Fabio Panetta, intervenuto al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, ha fatto capire una volta di più perchè una legge più elastica converrebbe a tutto il sistema Italia:
Nella stessa giornata di oggi, in ogni caso, è spuntata un'altra proposta di compromesso tra lo ius sanguinis che piace alla destra più estrema e lo ius soli che invece, a proposito del diritto alla cittadinanza, convince la sinistra più radicale. L'ha caldeggiata il vicecapogruppo del Pd alla Camera, nonché segretario di Demos, un movimento che fa capo alla Comunità di Sant'Egidio, Paolo Ciani definendola Made in Italy. Questa proposta è estesa anche ai bambini arrivati in Italia entro i 12 anni che compiano un ciclo scolastico o per chi arriva dopo i 12 anni ma per motivi di ricongiungimento e deve sempre aver completato un ciclo scolastico.