Vatican News ha dato notizia dell'udienza privata che Papa Francesco ha concesso ieri, 23 agosto 2024, a Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo simbolo della cattiva giustizia italiana avendo vissuto in carcere ben 33 anni da innocente, con l'accusa di un triplice omicidio di cui non era colpevole. Perché, proprio nell'estate in cui il tema carceri è tra quelli maggiormente dibattuti, Bergoglio ha aperto le porte del Vaticano a Zuncheddu? E quanti innocenti ci sono nelle carceri italiane?
Beniamino Zuncheddu oggi è un uomo di 60 anni. Fu arrestato quando ne aveva appena 26. Ha trascorso ingiustamente più anni in carcere che da persona libera. Solamente a novembre scorso è stato scagionato. Durante la sua lunga detenzione, ha raccontato di aver vissuto in tre carceri diverse, sempre in condizioni disumane. Ma Zuncheddu ha spiegato anche di aver trovato sempre la forza di andare avanti aiutando chi stava peggio di lui e aggrappandosi alla sua fede cattolica. Per lui, quindi, era un sogno incontrare il Pontefice. E questo sogno si è realizzato ieri, 23 agosto 2024, nella biblioteca del Palazzo Apostolico. A papa Bergoglio, l'ex pastore sardo ha raccontato le gravi condizioni di chi vive in carcere e ha donato il libro che ha scritto assieme all'avvocato che ha lottato per la sua libertà, Mauro Trogu: "Io sono innocente". Al Pontefice, infine, Zuncheddu ha confessato di aver trovato anche la forza di perdonare chi lo aveva accusato di essere un pluriomicida.
Mentre la politica italiana si interroga sul modo di migliorare le condizioni di vita all'interno delle carceri, l'ingiusta detenzione di Beniamino Zuncheddu, purtroppo, non è affatto un caso isolato. Ora lo Stato dovrà risarcirlo. Ma la lista di chi è nelle sue condizioni è lunga: sebbene ci sia stato un ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, che una volta disse "gli innocenti non finiscono in carcere", solo negli ultimi cinque anni, sono state risarcite per ingiusta detenzione ben 4.368 persone: più del 70% di chi ne aveva fatto richiesta.