Ennesimo sequestro, il secondo in più di un anno e mezzo. L'Università Niccolò Cusano e il fondatore, nonché Sindaco di Terni Stefano Bandecchi ha subito un secondo sequestro, stavolta di 2,6 milioni di euro. A gennaio del 2023 da parte della Guardia di Finanza ce ne fu uno da oltre venti milioni di euro. Per il primo cittadino di Terni, nonché segretario di Alternativa Popolare, e candidato alla presidenza della Regione Umbria, tutto questo non si concilia con quello che sta andando "avanti da quasi quattro anni"
Il fondatore dell'Università Niccolò Cusano sorride davanti a questa ennesima notizia, anche se al tempo stesso è amareggiato e desolato nel constatare che ci sono situazioni che stanno andando avanti in modo poco chiaro e assai confusionario. "L'abbiamo ricevuto quasi tre mesi fa e, giornali come Repubblica e il Fatto Quotidiano, lo tirano fuori adesso e sorrido per questo. Ed è una cosa che mi fa pensare tanto, come sia verosimilmente pilotata da un sistema di potere che per me è corrotto, dove, a mio modo di vedere, ne fanno parte componenti della magistratura, del giornalismo ma anche della finanza, pure dell'Agenzia delle entrate e anche qualche politico...", spiega il segretario di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi a Tag24.
L'Università Niccolò Cusano va avanti e, Bandecchi quasi non ci fa più caso, anche se fino a un certo punto, che quando ci sono da dare notizie del genere a diffonderle siano sempre gli stessi due giornali. Un caso? Forse no. "La cosa bella - aggiunge il segretario di Alternativa Popolare - è che fanno un sequestro all'inizio del mese di giugno, una cosa che ci poteva mettere in difficoltà poi invece vedono che noi sopravviviamo come sempre e che fanno? Tirano fuori altre cose, adesso una delle mie colpe è che avrei gestito attraverso l'Università la società di calcio Ternana, ma invece la Ternana, come abbiamo sempre spiegato, è stato per noi un elemento di diffusione del valore dell'Università stessa..."
Ma c'è di più secondo Stefano Bandecchi: "Già perché non contenti, adesso parlano addirittura della radio, ora per loro anche la radio è un problema, così dopo venti, dico venti capi d'imputazione, oggi viene fuori la radio che fino all'altro ieri andava bene, anche per questo non veniamo rinviati a giudizio con indagini che non finiscono più e cercano di trovare sempre più altre cose e va avanti da quattro anni questa storia".
L'amarezza si fa più profonda quando lo stesso Stefano Bandecchi ricorda con puntiglio: "Si sono accorti adesso che sono il segretario di Alternativa Popolare, guarda caso queste cose escono poco prima che può partire la campagna elettorale per le presidenziali per la Regione Umbria. La cosa bella è che non ci cercano mai per sapere quello che vogliamo fare su tanti argomenti come può essere la migrazione, il Fisco, la vita politica e sociale della gente, intervistano tutti, anche chi è sparito del tutto dalla vita politica come i radicali, ma non noi. No a Bandecchi, che ha fondato l'Università, sequestrano 2,6 milioni di euro quasi tre mesi fa e lo tirano fuori adesso. Ma quello che vuole fare Bandecchi per l'Umbria o anche per l'Italia, niente. Continuo a fare le mie vacanze, ma poi tornerò e spiegherò in maniera approfondita tutto. Ogni cosa".
Per quanto riguarda il sequestro è avvenuto il 3 giugno e a inviarlo è stato il giudice per le indagini preliminari di Roma, su precisa richiesta della pm Mara Mattioli.