Ci sarà pure una differenza tra Donald Trump e Kamala Harris? Ci sarà stato pure un diverso modo di vedere tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron? C'è solo un politico italiano che non ne vede nemmeno uno. Il suo nome è Giuseppe Conte e per mestiere fa il presidente del Movimento Cinque Stelle. Quella di non scegliere tra opzioni politiche tanto diverse, ormai è una caratteristica dell'Avvocato del popolo che, evidentemente, crede di essere ancora il presidente del Consiglio e per questo, di dover rispettare il bon ton che vieta a un rappresentante delle istituzioni di schierarsi per l'uno o per l'altro candidato alla sua stessa carica in un Paese straniero. Ma Conte non è più premier dal 13 febbraio 2021. Allora, perché, mentre dà patenti di forza progressista (mai parlare di sinistra) a destra e manca (in primis a Matteo Renzi), insiste a non prendere posizione su questioni tanto importanti di politica estera? Oggi, domenica 25 agosto, se lo sono chiesti diversi esponenti del Partito Democratico.
Oggi, in una intervista che ha rilasciato a Repubblica, a Giuseppe Conte è stato chiesto se spera in una presidenza Harris o in un bis di Trump alla Casa Bianca. E lui ha risposto così:
Stefano Cappellini, il giornalista che l'ha intervistato, è dovuto quindi tornare alla carica: "Di nuovo, Harris o Trump?", gli ha chiesto. Ottenendo questa risposta:
E se molti considerano la vittoria di Trump una minaccia per la democrazia dopo i fatti di Capitol Hill del 6 gennaio 2021, il numero uno dei Cinque Stelle non ha fatto una piega:
Tanto basta per chiarire la posizione internazionale dell'ex premier e del suo partito? In realtà, quella di oggi non è la prima volta in cui Conte si svela ambiguo sulla politica estera. La prima volta gli capitò di esserlo nel corso di una memorabile puntata di Otto e mezzo condotta da Lilli Gruber: alla domanda se, in vista delle presidenziali francesi del 2022, stesse con Le Pen e Macron, Conte, con aria furbetta, non rispose e la Gruber sbottò così:
Oggi, invece, davanti alla non scelta tra Donald Trump e Kamala Harris, chi sbotta? Lo fanno alcuni esponenti di primo piano del Partito Democratico. La prima è la vicepresidente dell'europarlamento Pina Picierno:
Come dire: al posto di continuare a mettere veti su Matteo Renzi ("per aggregare un due-tre per cento di voti, si farebbero scappare tutti gli elettori del M5S e anche una buona parte di quelli del Pd. In tanti mi fermano per strada e mi implorano di non imbarcarlo"), per la Picierno bene farebbe Conte a fare chiarezza sui principi che guidano la sua azione politica. Anche per evitare una battuta di Groucho Marx che gira attorno a lui: "Questi sono i miei solidi principi. Ma se non vi piacciono, ne ho degli altri".
In ogni caso: la vicepresidente dell'europarlamento non è la sola ad attaccare Conte. Da Bruxelles, si scaglia contro l'avvocato di Volturara Appula anche un'altra europarlamentare del Pd, Elisabetta Gualmini:
Il fuoco di fila dem contro Conte, poi, continua in Italia con il deputato Filippo Sensi:
Esagerano i rappresentanti dem a mettere nel mirino Giuseppe Conte? In realtà, mettono solo in pratica una lezione di un politico celebrato proprio in settimana (il 19 agosto) in occasione del settantesimo della morte, Alcide De Gasperi. Per lo statista otto volte presidente del Consiglio, a buona ragione, la politica estera è sempre la chiave della politica interna. Come dire: dimmi come stai al mondo e ti dirò chi sei.