Sembrava tutto fatto per il centrosinistra e tutto da fare per il centrodestra. Invece, a oggi, 28 agosto 2024, a due mesi esatti dal voto e a un mese dalla presentazione delle liste dei candidati, in Liguria, il quadro si è capovolto. Il centrodestra, infatti, sembra aver trovato la quadra attorno al nome della deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo; e il centrosinistra, che sembrava compatto attorno al nome dell'ex ministro dem Andrea Orlando, sembra smarrito e spaccato ogni ora di più. Tanto che l'ex Guardasigilli ha lanciato il suo ultimatum: si è detto disponibile a correre come aspirante Governatore in quota centrosinistra fino a domenica, primo settembre prossimo. Se per quel giorno Pd, Cinque Stelle e company non avranno ufficializzato il suo nome, farà un passo indietro e il centrosinistra dovrà trovarsi un altro candidato.
A imporre una accelerazione al centrosinistra sulla scelta del candidato Governatore in Liguria (Orlando o un altro nome?) e sull'assetto della coalizione che dovrebbe sostenerlo (con o senza Italia Viva di Matteo Renzi?) ci sarebbe un sondaggio di Euromedia Resarch secondo il quale il centrodestra, dopo il terremoto legato all'inchiesta che ha coinvolto Giovanni Toti, ha di nuovo superato il centrosinistra nelle preferenze politiche dei liguri: la sua candidata in pectore, Ilario Cavo, rappresenta il nome che parte con il favore dei pronostici nella partita delle elezioni fissate per il 27 e il 28 ottobre prossimo. Uno schiaffone in pieno volto per il centrosinistra che in Liguria già una volta si fece male da solo: nel 2015, quando l'allora candidata del Pd Raffaella Paita fu osteggiata dai suoi stessi compagni di partito (leggi Sergio Cofferati) il che finì per favorire la vittoria elettorale del centrodestra di Giovanni Toti.
Oggi, invece, quali sono i protagonisti delle spaccature nel centrosinistra ligure? Il Movimento Cinque Stelle, anzichè sostenere Orlando, sembra puntare sempre di più su Luca Pirondini senatore pentastellato di confessione contiana. Chi, in quel mondo, rimane fedele a Beppe Grillo, invece, si sta raggruppando attorno alla candidatura del duro e puro ex presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra. Sullo sfondo, poi, rimane sempre la suggestione di lanciare il giornalista de Il Fatto Quotidiano, di osservanza travagliana quindi, Ferruccio Sansa.
Ma anche l'area riformista e centrista del centrosinistra non se la passa meglio: Italia Viva di Matteo Renzi, ad esempio, in attesa di sapere di essere o meno accettata nell'ambito del centrosinistra, è spaccata tra pro e contro Andrea Orlando. Oggi, ad esempio, la coordinatrice nazionale del partito Raffaella Paita in una intervista rilasciata a Il Tempo ha fatto sapere:
Come dire: più di una apertura verso l'ex ministro dem. Ma che al ribelle di casa Italia Viva, Luigi Marattin, non è affatto piaciuta visto che questa mattina ha scritto su X: