02 Sep, 2024 - 11:33

Caso Maria Rosaria Boccia, perché le opposizioni chiedono le dimissioni del ministro Sangiuliano?

Caso Maria Rosaria Boccia, perché le opposizioni chiedono le dimissioni del ministro Sangiuliano?

Nessuno vorrebbe stare nei panni di Gennaro Sangiuliano, il ministro della Cultura che, da quando è scoppiato il caso legato a Maria Rosaria Boccia, rischia ogni giorno di più di perdere il posto. Perché le opposizioni sono partite lancia in resta contro di lui, con il Pd e Italia Viva che hanno annunciato due interrogazioni parlamentari e una mozione di sfiducia; perché il Movimento Cinque Stelle ne chiede le dimissioni; ma anche perché alla stessa Giorgia Meloni questa storia della consigliera disconosciuta dal ministro non è piaciuta e non piace affatto, tanto da chiedere al titolare del ministero di via del Collegio Romano una dettagliata relazione scritta sulla natura del legame professionale e personale che lo accomuna alla 41enne di Pompei.

Caso Maria Rosaria Boccia, le opposizioni vogliono le dimissioni del ministro Sangiuliano

E quindi: più passano i giorni e più, anziché chiarirsi, l'affaire Boccia, per il ministro Gennaro Sangiuliano, si complica. A far precipitare nelle ultime ore la situazione due fatti. Il primo: la mail del direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, sui dettagli organizzativi del G7 della Cultura in programma a Pompei dal 19 al 21 settembre inviata anche a Maria Rosaria Boccia: non si capisce a che titolo. Il secondo: la foto che attesterebbe, nonostante le smentite del ministero, la presenza della donna anche al summit voluto il giorno di Ferragosto da Sangiuliano con Alessandro Giuli, presidente della Fondazione Maxxi; Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma; e Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo e da poco nominata alla nuova Direzione generale della Valorizzazione. Insomma, come sostenuto dal conduttore di In Onda Luca Telese, testimone diretto della presenza di Maria Rosaria Boccia accanto a Sangiuliano in un'altra occasione pubblica, sembra proprio impossibile darle della millantatrice.

La mossa del Partito Democratico: "Il ministro venga subito a riferire in Commissione Cultura. E' sotto ricatto?"

E quindi, a valle di tutto questo, le opposizioni stanno andando all'attacco del ministro Gennaro Sangiuliano. Il Partito Democratico, questa mattina, 2 settembre 2024, con i suoi deputati, ha chiesto che il ministro sia convocato in Commissione Cultura:

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"Il silenzio di Sangiuliano alimenta sospetti di ricatti o altre questioni poco chiare. Un ministro sotto ricatto è inaccettabile"

Il Movimento Cinque Stelle contro Giorgia Meloni: "Fino a quando coprirà Sangiuliano?"

Il Movimento Cinque Stelle, invece, nell'attaccare Sangiuliano, punta ancora più in alto: direttamente alla premier Giorgia Meloni:

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"Per Gennaro Sangiuliano e per l'intero governo Meloni è finito il tempo dei silenzi imbarazzati. Devono spiegare perché una 'consigliera', che tale non era, del ministro della Cultura ha partecipato a incontri riservati, a chat interne al ministero e a riunioni con i consiglieri del ministro senza averne titolo. Devono spiegare come possa essere possibile che la 'non consigliera' di Gennaro Sangiuliano ricevesse mail con informazioni sensibili da funzionari del ministero della Cultura, per giunta su un account non protetto. Devono spiegare se è vero che ha partecipato ad eventi pubblici in qualità di 'collaboratrice' di Gennaro Sangiuliano e se tali trasferte, con relativi benefit e spese di viaggio, siano state pagate con soldi pubblici"

I capigruppo Cinque Stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato, Antonio Caso e Luca Pirondini, continuano poi così:

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"Devono spiegare se davvero a Maria Rosaria Boccia sia stato promesso di curare addirittura l’organizzazione del G7 della Cultura di Pompei, evento inizialmente previsto a Positano. E a questo punto devono spiegare anche il perché dello spostamento"

Pompei è la città della "consigliera disconosciuta". E comunque:

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"Gennaro Sangiuliano deve spiegare parecchie cose. Ma, nonostante la sua proverbiale sbruffonaggine, fino a oggi, davanti a tutte queste domande continua a tacere imbarazzato. Ora è tempo che venga in Parlamento a rispondere. Fino a quando Giorgia Meloni continuerà a tollerare tutto questo, coprendo il suo ministro? Perché anche lei non dice nulla? Quando arriverà un sussulto di dignità dal duo Meloni-Sangiuliano?"
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Giovanni Santaniello
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