Due bonus per rifare il bagno e ottenere il massimo degli incentivi fino al 31 dicembre 2024. Infatti, per chi abbia intenzione di fruire dei bonus che, per questi ultimi mesi dell'anno, assicurano il 50% di detrazione fiscale, c'è la possibilità di abbinare anche altre agevolazioni, come quelle legate ad esempio agli elettrodomestici, sempre con l'incentivo della metà della spesa.
Il caso è quello di una famiglia che abbia intenzione di rifare il bagno nell'appartamento considerato come abitazione principale. Gli interventi possono comprendere, ad esempio, il rifacimento della doccia e dei sanitari, la pavimentazione e le piastrelle, nonché i lavori sull'impianto elettrico. Tuttavia, l'intero intervento potrebbe comprende anche l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, come lavatrici e asciugatrici.
Ultimi mesi per fruire del 50% di bonus ristrutturazione e dell'agevolazione sull'acquisto di mobili ed elettrodomestici. Fino al 31 dicembre 2024, grazie al bonus ristrutturazione, è possibile rifare il bagno con interventi considerati di manutenzione straordinaria ai sensi di quanto prevede la lettera b), del comma 1, dell'articolo 3, del decreto del Presidente della Repubblica numero 380 del 2001.
Complici le difficoltà di agevolare questo tipo di interventi con il bonus per l'abbattimento delle barriere architettoniche, chi ha necessità di ristrutturare il bagno può ricorrere alla detrazione del 50% prevista dal Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir, decreto del Presidente del 917 del 1986).
Sulle spese per rifare il bagno, si applica il 50% di detrazione fiscale fino al 31 dicembre 2024, nei limiti di spesa di 96.000 euro (detrazione fiscale massima di 48.000 euro). Tale detrazione può essere fatta valere per dieci dichiarazioni dei redditi (quote uguali per le annualità dal 2025 al 2034).
Tuttavia, bisogna fare in fretta. Per i lavori decorrenti dal 1° gennaio 2025, infatti, l'aliquota del bonus ristrutturazione scende al 36% su un massimale dimezzato a 48.000 euro. Invece, l'alternativa del bonus sull'abbattimento delle barriere architettoniche è soggetta, da quest'anno, a regole più rigide.
Per eseguire questo tipo di intervento, il committente deve informarsi presso il Comune dove sia ubicato l'immobile se sia necessario la presentazione del titolo abilitativo. Nel caso in cui non sia previsto, il committente può comune predisporre una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale asserire che i lavori progettati ricadono nella cosiddetta "edilizia libera", non essendoci un obbligo di titolo abilitativo.
La dichiarazione va tenuta conservata ed esibita solo in caso di richiesta da parte dell'Agenzia delle entrate. Inoltre, in caso di lavori effettuati da due coniugi, il 50% calcolato sulle spese sostenute si può imputare a entrambi oppure al 100% al marito o alla moglie. A tal proposito, è necessario prestare attenzione all'intestatario di fatture e bonifici.
Inoltre, chi fruisce dell'incentivo sulla ristrutturazione del bagno, può abbinare anche l'altro bonus, quello su mobili ed elettrodomestici. In questo caso, si può ottenere il 50% della spesa fino a un massimo di 5.000 euro (2.500 euro di detrazione fiscale massima). Tuttavia per questa agevolazione, che si attiva solo se siano stati effettuati lavori di ristrutturazione con il bonus casa, è necessario fare in fretta. Infatti, l'incentivo rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2024 e, ad oggi, non c'è stata alcun provvedimento di proroga per il 2025.
Si ricorda che, per utilizzare il bonus mobili ed elettrodomestici occorre che il pagamento sia effettuato tramite bonifico bancario o postale. Non serve, invece, utilizzare il modello di ritenuta, già predisposte da Poste Italiane o dalle banche per i costi di ristrutturazione. Gli acquisti dei mobili ed elettrodomestici, tuttavia, possono essere pagati anche con carta di credito o carta di debito, contanti o altri metodi di pagamento. Diversamente dagli altri bonus, dunque, la scelta dei beneficiari è libera.