730/2024 e recupero fondi: l'Agenzia delle Entrate avvisa di due nuove truffe in corso.. Nessuno metterebbe in dubbio che le richieste riguardanti la precompilata e il recupero di fondi targati dall’Amministrazione finanziaria siano truffe.
Tuttavia, negli ultimi giorni, l'Agenzia ha intensificato la sua campagna informativa contro le frodi informatiche (phishing). Sui canali ufficiali dell'Agenzia delle Entrate sono presenti numerosi avvisi diretti ai contribuenti, riguardanti due nuove campagne di phishing. Vediamo insieme come riconoscerle subito e proteggere i tuoi soldi.
Sui canali ufficiali dell’Agenzia delle Entrate sono presenti diverse comunicazioni per i contribuenti, che informano riguardo a due nuove campagne fraudolente attualmente in corso: la precompilata e il recupero fondi.
Si tratta di un nuovo fenomeno di phishing che sta coinvolgendo un numero crescente di contribuenti. La prima truffa tenta di attirare in inganno i contribuenti con la richiesta imminente della regolarizzazione di alcune imposte al fine di permettere l’accesso a fondi.
Il nuovo modus operandi dei truffatori si articola in due fasi. Nella prima, il contribuente viene indotto a versare il pagamento di imposte al fine di ottenere un beneficio economico su un investimento.
In sostanza, viene richiesta la regolarizzazione di un'imposta come mezzo per accedere a un falso investimento. Le persone vengono raggirate con la promessa di ricevere somme di denaro o il recupero di un rimborso sul pagamento di un'imposta o di un investimento effettuato in passato.
Un doppio senso che piace e induce in inganno. Il fatto di sapere di poter pagare delle imposte e di ottenere la restituzione dei soldi è un meccanismo che gioca sulle lamentele dei contribuenti per il notevole esborso delle tasse.
In un secondo momento, viene inviata una falsa email, un documento che apparentemente contiene il logo dell’Agenzia delle Entrate e alla fine del testo appare la firma contraffatta del Direttore di un ufficio dell’Agenzia.
A questo punto, quando il contribuente è convinto di procedere all’operazione per ricevere il rimborso o il recupero delle somme su investimenti già effettuati in passato, viene invitato a formalizzare l’operazione procedendo al pagamento di una somma irrisoria a copertura delle spese amministrative.
È in queste fasi concatenate che i malfattori si appropriano dei dati sensibili dei contribuenti, svuotandone il conto corrente.
La descrizione, nonché il documento ingannevole, è riportata nella pagina dell’Agenzia delle Entrate.
Come una grande calamita, le truffe seguono l'interesse dei contribuenti, come ad esempio la dichiarazione precompilata 2024.
Il sistema è pressoché identico al precedente: i malfattori inviano una lettera con il logo dell'Agenzia delle Entrate, nella quale viene richiesta la modifica di presunte anomalie fiscali legate alla precompilata 2024.
È possibile che la lettera contenga una voce relativa alla dichiarazione precompilata o che riguardi le aliquote fiscali e le sanzioni applicabili in caso di mancata convalida.
I truffatori innescano un senso di preoccupazione imminente, vista la scadenza incombente. Mettono in agitazione l'utente che, preoccupato dell'urgenza dell'operazione, procede secondo le indicazioni contenute nella lettera, cliccando sul link indicato.
In sostanza, gli utenti vengono invitati a cliccare su un link che dovrebbe portare a una falsa "guida alla dichiarazione".
Ciò che appare è un documento con cui si richiede la conformità della dichiarazione presentata in base alla normativa vigente.
Come nella prima truffa, quando il contribuente è convinto di evitare le sanzioni e di procedere alla convalida dell'operazione, viene invitato a cliccare per formalizzare l'operazione.
In realtà, il vero intento è quello di agganciare l'utente a un sito web malevolo al fine di rubare tutte le informazioni personali o installare malware sul dispositivo della vittima.
Nella comunicazione ufficiale dell'Agenzia delle Entrate sulla presenza delle due nuove campagne ingannevoli, viene indicato all'utente di non dare seguito alle richieste di pagamento e di non procedere alla conferma di procedure legate alla dichiarazione precompilata.
È importante sottolineare che l'Agenzia delle Entrate è totalmente estranea a queste comunicazioni e ne smentisce categoricamente l'autenticità.
Pertanto, i contribuenti sono invitati a considerare che l'Agenzia non richiede pagamenti o informazioni sensibili utilizzando canali non ufficiali. Inoltre, consultando la pagina "Focus sul phishing" è possibile prendere visione delle campagne fraudolente in atto.
Infine, in presenza di dubbi, si consiglia di contattare direttamente l'Agenzia attraverso i canali di assistenza ufficiali, oppure di recarsi presso l'ufficio territorialmente competente.