Rendere omaggio alla memoria di suo padre, seguendone l'esempio e non partecipando a una commemorazione. È la scelta compiuta da Rita Dalla Chiesa che, per ricordare suo padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel giorno della sua scomparsa, sceglie di occuparsi della drammatica situazione delle carceri italiane, recandosi in quello di Rebibbia a Roma.
Una visita condotta insieme a Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, che, per sua stessa ammissione, le ha mostrato più di quanto avrebbe voluto sulla tragedia vissuta quotidianamente da chi vive negli istituti di pena.
Per l'esponente di Forza Italia venire a Rebibbia rappresentava una scelta quasi scontata, in virtù dell'impegno di suo padre, ucciso dalla mafia 42 anni fa, che "si è occupato di carceri per tutta la vita".
Una testimonianza di sensibilità umana e politica, certificata dalla scelta della Casa Circondariale Femminile del carcere di Rebibbia a Roma come tappa dell'iniziativa 'Estate in carcere' promossa da Forza Italia e dai Radicali proprio per puntare i riflettori su quella che non è più un'emergenza ma una tragedia quotidiana.
Tragedia che Rita Dalla Chiesa ha potuto toccare con mano, ascoltando le testimonianze e i racconti delle donne che vivono in quel "luogo di sofferenza e dolore", come lei lo ha definito ai cronisti, tra cui l'inviato di TAG24 Lorenzo Brancati. E pur dicendosi colpita dalla "solidarietà tra le donne" costrette a convivere in quella terribile condizione, la Dalla Chiesa non ha negato la difficoltà di ascoltare "i problemi di molte di loro".
Di fronte a tutto questo, Rita Dalla Chiesa ha ribadito che "Forza Italia ce la sta mettendo tutta" per dare alla questione un posto importante all'interno dell'agenda di governo, denunciando che, nei dialoghi con la direttrice e nel corso della visita, "abbiamo scoperto anche delle cose che avremmo preferito non sapere".
In particolare, il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha denunciato la situazione - a dir poco complicata - della sanità all'interno degli istituti di detenzione italiani.
Sisto ha affermato senza mezzi termini che il problema è "drammatico" e generalizzato, essendosi trovati di fronte "a una situazione di clamorosa insufficienza in tutti i luoghi in cui siamo stati". A detta del viceministro sarebbe, dunque, possibile, "un duro intervento anche in conferenza Stato-Regioni" per garantire anche alla popolazione carceraria il diritto alle cure mediche che si hanno all'esterno.
Dovrebbe essere scontato ma, evidentemente, così non è.
Allo stesso modo, Sisto sottolinea come dal carcere si dovrebbe uscire "migliori di come si è entrati" ma che questo non accade, forse, perché l'offerta rieducativa "non basta".
Il tema delle carceri è uno dei 'campi di battaglia' preferiti delle opposizioni, con l'eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Salis che ha proposto sui social la chiusura delle carceri minorili. Un'idea che Sisto ha liquidato seccamente, dicendosi "contento di non aver letto questa proposta".