Si potrà richiedere fino al 31 ottobre 2024 il contributo a fondo perduto a copertura di parte delle spese non agevolate dal superbonus per interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico sui propri immobili. Si attendevano indicazioni da parte del ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) e le informazioni sono arrivate per chi fosse interessato a presentare domanda al Fondo indigenti del superbonus per l'anno 2024. Tra le informazioni utili, anche la nuova modalità di calcolo che aumenta il contributo massimo ottenibile dai 9.600 euro del 2023 ai 28.800 euro del 2024.
La misura è riservata ai committenti (famiglie, privati e condomini), in possesso di determinati requisiti, tra i quali quelli reddituali non al di sopra di specifiche soglie. Il bonus è dovuto per la percentuale di spesa non coperta dal superbonus e per l'abbassamento dell'aliquota dal 90% del 2023 al 70% del 2024 (lo scorso anno dal 110% al 90%, con differenza tra il 100% del costo e il 90% riconosciuto come bonus edilizio).
Sono a disposizione dei committenti circa due mesi di tempo per presentare la richiesta del contributo a fondo perduto del Fondo indigenti del superbonus per l'anno 2024. La misura spetta per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024, per la quota delle stesse non coperte dal superbonus.
L'aiuto quest'anno è di una percentuale più elevata considerando che il superbonus sia sceso dal 90% del 2023 al 70% del 2024. Proprio l'aumento della quota non coperta dagli incentivi edilizi fa in modo che i committenti dei lavori debbano spendere di tasca propria una parte sempre crescente di denaro per far eseguire i lavori di riqualificazione e di efficientamento energetico.
Per la parte scoperta degli incentivi, il decreto legge 212 del 29 dicembre 2023 aveva introdotto le misure urgenti sulle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 199 ter e 121 del decreto legge 34 del 2020 (superbonus), convertito dalla legge 77 del 2020, stanziando 20 milioni di euro per la copertura delle spese del 2023. Il successivo decreto legge 39 del 30 marzo 2024 ha esteso i contributi anche all'anno 2024.
In particolare, le risorse avanzate dell'anno 2023 (16,4 milioni di euro) sono da assegnare, nei limiti della capienza, a chi presenti domanda entro il 31 ottobre 2024 per le sole spese effettuate nei primi dieci mesi del 2024.
Per rientrare tra i beneficiari del Fondo indigenti del superbonus, il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) conferma i requisiti dei richiedenti dello scorso anno. In particolare, chi richiede il contributo del Fondo deve avere un reddito di riferimento familiare non eccedente i 15mila euro. Si presti attenzione al fatto che il valore che il decreto richiede non sia l'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Inoltre, le spese effettuate nei primi dieci mesi del 2024 per eseguire lavori agevolati dal superbonus sui propri immobili devono essere stati pagati con bonifici parlanti. Infine, i lavori devono aver raggiunto il 60 per cento di stato di avanzamento dei lavori (Sal) alla data del 31 dicembre 2023 e gli stessi interventi devono aver già generato sconti in fattura o crediti d'imposta oggetti di cessione.
A queste condizioni si può richiedere il contributo del Fondo indigenti del superbonus che segue un particolare calcolo per determinare l'entità dell'incentivo. Infatti, il decreto 212 del 2023 stabilisce che "il contributo è determinato in relazione alle spese agevolabili sostenute direttamente dal richiedente, ovvero, per gli interventi condominiali, imputate al medesimo, entro un limite massimo di spesa di 96mila euro".
Considerando che la percentuale del superbonus per l'anno 2024 è pari al 70%, la quota scoperta sale dal 10% dello scorso anno al 30% di quest'anno. Per questa ragione, il ministero dell'Economia e delle Finanze conferma che il contributo può avere un importo massimo di 28.800 euro.
Fa eccezione l'ipotesi di un quantitativo eccessivo di domande che porterebbe a riparametrare il contributo. Ipotesi che, in ogni modo, non si è verificata nello scorso anno, periodo per il quale le istanze pervenute all'Agenzia delle entrate sono state di gran lunga inferiori alla capienza del Fondo.