Non sarà un rientro soft per i parlamentari italiani che la prossima settimana rientreranno a Roma per la ripresa dei lavori alla Camera e al Senato. Un rientro che li vedrà alle prese con i veleni del caso Boccia-Sangiuliano, ma soprattutto con le questioni lasciate in sospeso ad agosto e con i tanti nodi della Manovra 2025, di cui ancora non si sa nulla, ma che già sta facendo litigare la maggioranza e suscitando gli strali dell'opposizione.
Sempre calda è la questione nomine Rai, mentre urgentissima è l'emergenza nei penitenziari italiani che il Dl Carceri approvato lo scorso 7 agosto sembra non aver minimamente alleviato. C'è, poi, la querelle sulla cittadinanza italiana e i malumori in maggioranza con le tensioni tra Forza Italia e Lega.
Dopo 35 giorni di chiusura per ferie – giorno più, giorno meno – tra martedì e mercoledì riapriranno i battenti di Montecitorio e Palazzo Madama.
In realtà la settimana appena conclusa ha già visto una parziale ripresa dei lavori parlamentari con l'attività delle commissioni.
La 'campanella' di Montecitorio sarà la prima a suonare martedì 10 settembre alle ore 10,00. Per il Senato occorrerà attendere, invece, mercoledì 11 alle ore 16,30.
Per conoscere il calendario dei lavori, sia alla Camera che al Senato, però, occorrerà attendere le conferenze dei capigruppo convocate per mercoledì che dovranno stilare il calendario del mese di settembre.
Un rientro in salita quello che attende Parlamento e Governo alle prese con tanti nodi da sciogliere. I veleni del caso Sangiuliano-Boccia, che ha portato alle dimissioni del Ministro della Cultura, sicuramente aleggeranno nelle aule parlamentari anche nei prossimi giorni, visto che l'opposizione è decisa a non voler considerare chiusa la questione con il passo indietro del titolare del dicastero di via del Collegio Romano. A settembre, però, tra Piazza del Parlamento e Piazza Colonna si giocherà un'altra partita decisiva, quella, per la Manovra di Bilancio 2025.
Una partita decisiva per gli italiani che subiranno in primis le conseguenze di eventuali tagli che sembrano inevitabili. Lo scontro all'interno della maggioranza, e tra Governo e opposizione, è già iniziato.
Alla Camera si inizierà con il contestatissimo Ddl Sicurezza del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che si intreccia a doppio filo con la questione della cittadinanza italiana. L'argomento è diventato motivo di scontro in seno alla maggioranza, tra Forza Italia e Lega, sulla questione Ius scholae, ovvero, la possibilità di garantire ai minori stranieri nati in Italia l'acquisizione della cittadinanza italiana al completamento di un ciclo di studi di 10 anni.
La proposta di Forza Italia è stata accolta da Azione di Carlo Calenda che ha deciso di presentare un emendamento al Ddl sicurezza per la sua introduzione, invitando il partito di Antonio Tajani a votarlo. Invito, però, già declinato. Un ordine del giorno al Ddl Sicurezza è stato annunciato anche dalla Lega che vuole impegnare il governo "a ricusare la cittadinanza agli stranieri condannati per gravi delitti verso lo Stato e verso le persone".
L'emergenza carceri è un problema non più rinviabile. A poco è servito il Dl Carceri approvato lo scorso 7 agosto dal Parlamento, le opposizioni continuano a restare sulle barricate chiedendo al Governo l'adozione di misure più incisive per contrastare il sovraffollamento carcerario e garantire ai detenuti condizioni dignitose.
La questione carceri è motivo di mal di pancia anche per la maggioranza con Forza Italia fortemente critico verso alcune scelte del Governo e che ad agosto ha 'impegnato' i big del partito in un’iniziativa che ha portato i parlamentari azzurri a visitare i principali istituti di pena del Paese.
Approda in Commissione alla Camera anche la Riforma del Premierato. Sempre in commissione a Montecitorio si discute della Riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistratI. Restano poi da sciogliere i nodi delle nomine Rai che neanche il vertice di governo dello scorso 30 agosto è riuscito a sciogliere. Al rientro, infine, il Parlamento si dovrà occupare anche dell'elezione del giudice mancante della Corte Costituzionale.
Previsto per settembre al Senato, oltre al testo sulla maternità surrogata reato universale, anche la Riforma del Codice della strada, fortemente voluta da Matteo Salvini e per la quale già si contano circa 500 emendamenti di cui 54 presentati solo da Forza Italia.