L'affaire Sangiuliano si arricchisce di un nuovo elemento. Molti si saranno, infatti, chiesti chi è Raffaella Docimo, la donna che Maria Rosaria Boccia ha preso di mira nelle sue più recenti esternazioni su Instagram.
L'imprenditrice di Pompei ha espresso, infatti, la propria perplessità circa l'idoneità del curriculum della Docimo per ricoprire la carica di presidente del MAXXI di Roma, lasciata vacante dopo la nomina di Alessandro Giuli a ministro della Cultura. E, forse, non ha proprio tutti i torti...
Il segreto di una buona soap opera è quello di aggiungere sempre nuovi elementi alla sua narrazione, in modo da poterla condurre avanti potenzialmente all'infinito. È esattamente quello che sta succedendo nella telenovela in cui sembra essersi trasformato il panorama politico di queste settimane di fine estate.
Dopo un ministro della Cultura costretto alle dimissioni per tradimenti prima negati e poi confessati tra le lacrime in diretta tv e minacce incrociate di azioni legali, il nuovo capitolo vede protagonista Raffaella Docimo. Secondo lo statuto del MAXXI, infatti, sarebbe proprio lei la persona designata a ricoprire pro tempore la carica di presidente al posto di Giuli, essendo la consigliera più anziana del cda del museo di Roma.
In una storia su Instagram pubblicata oggi, 8 settembre 2024,, Maria Rosaria Boccia, l'imprenditrice all'origine di tutto, l'ha attaccata ritenendo il suo curriculum inadeguato alla nomina, commentando un articolo di Dagospia sull'argomento con queste parole: "Anche questo curriculum mi sembra idoneo alla carica..."
A sfogliare il curriculum della Docimo, in effetti, qualche perplessità potrebbe sorgere.
La carriera professionale di Docimo appare decisamente lontana dai requisiti necessari per un incarico simile. Una laurea in Medicina e Chirurgia all'Università degli Studi di Napoli, con specializzazioni in 'Odontostomatologia' e 'Igiene e Medicina Preventiva', cui hanno fatto seguito i ruoli di professore Ordinario di 'Malattie Odontostomatologiche' e di 'Odontoiatria Pediatrica'.
Uniche note che hanno qualcosa a che fare con la cultura - oltre alla passione per l'arte moderna e contemporanea indicate tra gli "hobbies" - sono l'attività giornalistica svolta con un generico ruolo da 'critico letterario' su Rai 1; l'essere socio fondatore dell'Associazione Roma per il Teatro Opera di Roma, nonché membro dell'associazione 'Amici del MAXXI'.
Quali sono, dunque, le ragioni per cui dovrebbe diventare la presidente di una delle istituzioni culturali più importanti e prestigiose della Capitale? Come sottolinea Matteo Pucciarelli in un articolo de 'La Repubblica', sarebbe proprio l'amicizia con l'ex ministro della Cultura e la vicinanza agli ambienti di governo ad averle fornito questa opportunità. Era stato proprio Sangiuliano a nominarla nel cda del MAXXI e alle passate elezioni europee era candidata per Fratelli d'Italia nel collegio dell'Italia meridionale.
Ora Dagospia fa sapere che Docimo avrebbe confidato "agli amici" di non voler accettare la presidenza pro tempore del MAXXI. In attesa di ulteriori sviluppi, il danno sembra ormai fatto.
Ma l'attività social di oggi di Maria Rosaria Boccia ha visto anche un nuovo, ulteriore attacco all'ex ministro.
L'imprenditrice denuncia che "Genny", come lei continua a chiamarlo, non le ha ancora "chiesto scusa", continuando a minacciare denunce nei suoi confronti. Minacce che, accusa Boccia, "hanno il sapore di un’estorsione". Da qui l'affondo, diretto e implacabile come tutti gli interventi social della donna delle ultime settimane:
Per poi chiudere con un post scriptum, ancora rivolto a Sangiuliano, che è tutto un programma: "Hai fame di verità o di soldi?"
E la soap opera continua.