Verrebbe da dire che 'la transizione ecologica non è un pranzo di gala', parafrasando la celebre massima di Mao Tze-tung. In particolare, ad alimentare dibattiti e divisioni è l'energia nucleare, con una netta spaccatura tra chi è a favore e chi, invece, è nettamente contrario alla svolta pro-atomo in Italia.
Una divisione che travalica i colori e le alleanze politiche, con esponenti e partiti di opposizione che si trovano fianco a fianco con le forze di maggioranza.
La transizione ecologica presenta, infatti, molte facce. La necessaria svolta nella produzione di energia per tentare di salvaguardare il pianeta, piagato dal modello produttivo ed economico scellerato degli ultimi decenni, è caratterizzata da molteplici ricette e soluzioni e genera, di conseguenza, contrasti.
Tra le possibili strade, una delle più controverse è quella del nucleare. Controversa perché, nonostante la sua diffusione a livello internazionale, nel nostro Paese è completamente assente, bocciata per ben due volte in altrettanti referendum, nel 1987 e nel 2011. Troppa la paura, evidentemente, per i rischi connessi al suo utilizzo, nonostante le rassicurazioni di esperti ed esponenti politici.
Ora, però, l'aria potrebbe essere cambiata. Ne è convinto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che oggi, 8 settembre 2024, dal Forum Ambrosetti di Cernobbio si dice certo che, se si facesse un nuovo referendum, "la maggioranza degli italiani voterebbe sì".
Il segretario della Lega conferma, dunque, la sua posizione assolutamente favorevole alla costruzione di centrali nucleari nel nostro Paese (mesi fa dichiarò di volerne una anche nella sua Milano) e ribadisce l'impegno del governo a riaprire il dossier sul nucleare, con lo scopo di "riportare l'Italia nei paesi civili e sviluppati".
Esecutivo che si mostra compatto sulla questione, visto che anche Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il Made in Italy, sempre da Cernobbio indica nella produzione di energia nucleare la strada per "abbassare il costo dell’energia" come richiesto dalle imprese. Urso annuncia di essere al lavoro "a una Newco italiana con partnership tecnologica straniera" che avrà lo scopo di costruire reattori nucleari di terza generazione in Italia.
Se il governo persegue una linea chiara e definita sull'argomento, lo stesso non può certo dirsi delle opposizioni, con le posizioni discordanti portate avanti da alcuni partiti che ne fanno parte.
È il caso di Azione di Carlo Calenda che, su X (ex Twitter), condividendo la foto di una sua intervista nella quale dichiara che "il Green Deal è da superare e devi avere il nucleare", spiega come proprio questo argomento e altri veda differenze con gli altri partiti di opposizione "troppo ampie per consentire di presentare una credibile alternativa di governo".
Dirò una cosa nuova: non siamo nel campo largo proprio perché le differenze su questo argomento (energia e ambiente) così come sulla politica estera, sulla disciplina di Bilancio, sulla giustizia, sulla politica dei bonus etc sono troppo ampie per consentire di presentare una… https://t.co/YhqDZZiT6G
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) September 8, 2024
Una posizione irricevibile per Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, per il quale Calenda "può allearsi con la destra", se proprio tiene così tanto al nucleare. "Evitare il nucleare è un punto irrinunciabile", continua Bonelli, denunciando i costi eccessivi del nucleare e i tempi eccessivamente lunghi per la sua realizzazione.
Bonelli chiude il suo intervento chiedendo cosa ne pensi Elly Schlein per quello che si presenta, dunque, come un nuovo fronte dal quale dipenderanno le sorti del campo largo.