Da "Imprevista" a leader credibile del Partito Democratico. Nel giorno della presentazione del suo libro, la segretaria del Partito Democratico incontra e sorride alla gente, ma si prende ancora una volta la scena e manda messaggi a Giorgia Meloni, al governo e all'intera maggioranza. Lo fa su tanti temi, dalla Rai, alla Manovra, alla Sanità e a tutti quegli argomenti che è riuscita a mettere insieme in questi mesi e ad unire le tante forze di sinistra nel "Campo Largo".
Non è più una visione fine a se stessa, dove ogni tanto si litiga, si discute su chi vuole fare o meno determinate cose e poi si sbatte la porta. Ancora niente è definito e concluso, ma qualcosa si muove e non è più così distante l'idea che ci possa essere una coalizione di sinistra unita come mai. E la leader del Pd parla come se ci fosse già un'idea di qualcosa che sta prendendo forma e sempre più piede, anche perché, almeno fino a prova contraria, in Liguria si presentano per la maggior parte insieme con Matteo Renzi dentro.
E partendo da "un'unità sui programmi" soprattutto sulla Rai dove il Governo sta decidendo le nomine, ma la leader dei Dem batte forte il 'pugno' e avvisa Meloni e Governo: "Siamo impegnati sia sul territorio, sia in parlamento a costruire convergenze su temi. Oggi è successa una cosa molto significative. Le opposizioni insieme si sono dette indisponibili a una nuova lottizzazione della Rai, prima della riforma della governance come prevede il Media Freedom Act. Mi sembra una cosa molto significativa"
La leader del Partito Democratico parla senza filtri e torna sulla questione legata a Fitto come Commissario europeo e ribadisce un pensiero già espresso qualche tempo fa, sottolineando che "avremmo valutato attentamente deleghe e portafoglio". E poi riferendosi alla Von der Leyen spiega che "dovrà tenere conto della maggioranza che l'ha votata, ci aspettiamo coerenza. Già ci sono dubbi di verdi e socialisti".
Determinata e coerente con le sue idee, Elly Schlein, ricorda quando è diventata la numero uno del Partito Democratico, con quella frase diventata famosa "non ci hanno visti arrivare" che poi è il leitmotiv del suo attuale percorso all'interno del partito e anche in Parlamento, dove adesso è diventata più credibile che mai, visto che sta riuscendo ad unire tante teste che, fino a qualche mese fa, sembrava un'impresa disperata.
Ancora non è fatto nulla di deciso e definitivo, anche se da come parla sembra assai convinta che sui programmi alla fine "si possa fare qualcosa di buono e di concreto" per il paese. E appare tanto un avviso a Giorgia Meloni, neanche tanto velato.
Sulla frase su cui ha costruito la sua ascesa politica e parte anche del suo libro, Elly Schlein in L’imprevista fa una sorta di resoconto del suo viaggio che ha intrapreso in Italia sin dal primo giorno che ha cominciato a fare politica. E mentre si rivolge alle persone che sono lì e ascoltano, ricorda: "Ho scoperto di non essere sola, di non essere la sola che dieci anni fa ha capito che c’è ancora bisogno di politica. Abbiamo dato dimensione a un insieme di battaglie. Molte persone hanno sentito per la prima volta il mio nome il giorno in cui ho vinto le primarie del Pd. È importante sapere da dove vengono queste battaglie: quando ho vinto le primarie qualcuno si è chiesto ‘chissà chi c’è dietro’. Dietro non c’era nessuno, semplicemente eravamo ‘sotto’ a combattere le battaglie, solo che non ci vedevano"