Un governo allo sbando e a cui piace additare nemici che non esistono. E' il giudizio di Riccardo Magi alla riapertura dei lavori parlamentari oggi 11 settembre 2024 per le discussioni sul Ddl sicurezza. Un testo che il segretario di +Europa critica nel suo insieme, giudicandolo come l'ennesima occasione sfruttata dalla maggioranza per introdurre reati dei quali nessuno aveva bisogno.
E sullo ius scholae e la cannabis light il giudizio di Magi è altrettanto negativo: "Il governo fa solo caccia alle streghe, le sue decisioni non rispondono alle richieste dei cittadini".
Alla riapertura dei lavori parlamentari tutti gli occhi erano puntati sul Ddl sicurezza, che presentava un certo grado di sfida per l'attuale maggioranza. Forza Italia ha impostato gran parte delle sue dichiarazioni estive sullo ius scholae, su una riforma della cittadinanza in Italia che modificasse in parte la vecchia legge Bossi-Fini e che inevitabilmente si scontrava con le istanze della Lega e di Fratelli d'Italia.
Anche se il leader di FI Antonio Tajani sembra aver tirato in parte i remi in barca (rimandando la presentazione della sua proposta a tempi "più maturi"), Riccardo Magi punta il dito sull'ennesimo esempio di contrasto all'interno del governo. Il segretario di +Europa ritiene che rimandare una decisione concreta sulla cittadinanza vada a svantaggio di chi in Italia attende chiarimenti in merito e si trova tagliato fuori dall'esercizio dei suoi diritti.
Magi punta molto sul fatto che preparare un referendum e poi metterlo in campo concretamente sia la possibilità migliore che i cittadini italiani hanno per far sentire la propria voce sulla questione:
Il fatto che al governo manchi il coraggio politico è lampante per Magi: tutte le dichiarazioni che hanno animato l'estate politica di FI, FdI e Lega sembrano esser state utili soltanto a rinforzare le convinzioni dei rispettivi elettori, convinti che la cittadinanza sia un falso problema agitato dalle opposizioni.
Un altro argomento che sta molto a cuore a Magi e sul quale già si era espresso in passato (l'ultima volta agli inizi di agosto) è la produzione e diffusione in Italia della cannabis light. Ciò che il segretario di +Europa ritiene dannoso, nell'azione dell'attuale governo, è una vera e propria furia ideologica contro una sostanza che dà lavoro ad almeno 13mila persone in Italia e che passa attraverso rigorosi controlli di sicurezza.
Non c'è nulla di più dannoso, secondo Magi, demonizzare un prodotto che potrebbe esser tolto dalle mani di associazioni mafiose o che non tengono nel giusto conto la sicurezza dei consumatori finali. L'Italia diventa uno di quei paesi europei che, invece di liberalizzare o comunque di aprirsi all'ascolto di chi lavora con la cannabis light, sembra preferire chiudersi in sé stessa:
Nella giornata di oggi, infatti, una sentenza del Tar del Lazio ha accolto l'istanza cautelare di alcune aziende che contestavano il decreto del 27 giugno 2024 del Ministero della Salute, che aggiornava in maniera restrittiva le tabelle che distinguono fra le varie sostanze psicotrope e stupefacenti.
Magi coglie la palla al balzo per avvertire il governo che le sue idee di criminalizzare il consumo di cannabis light non riusciranno a passare l'esame dei tribunali italiani: