Il primo step della costituente del Movimento Cinque Stelle indetta da Giuseppe Conte è stato completato. Sulla piattaforma di Avventure Urbane, la società (privata) che gestisce l'iniziativa politica con la quale i 5 Stelle cercano di ripartire dopo la sconfitta elettorale delle scorse europee "mettendo tutto in discussione" (Conte dixit), sono arrivate la bellezza di 22 mila idee: tutto e il contrario di tutto. C'è chi, come ha scritto il Corriere della Sera oggi, 11 settembre 2024, chiede un inno ufficiale per il Movimento; chi un crowdfunding per i territori; chi rivuole Alessandro Di Battista; chi il diritto al lavoro da remoto; chi vuole mettere fuori legge il lavoro dopo gli 80 anni; chi vuole la pensione per 20 mesi continuativi ogni 10 anni. Ma tra queste migliaia di proposte c'è anche quella di un ex deputato del Movimento, il reatino Gabriele Lorenzoni, il quale ha messo il dito nella piaga - quello dei due mandati - cercando un compromesso tra Grillo e Conte: la regola, secondo lui, deve rimanere solo per il Parlamento. Tag24.it lo ha contattato per saperne di più.
In vista della Costituente del Movimento Cinque Stelle in programma per ottobre (le date precise ancora non si sanno), Tag24.it ha intervistato Gabriele Lorenzoni: 37 anni, di Rieti, deputato del Movimento Cinque Stelle nella scorsa legislatura.
R "Poi, nel 2022, non mi sono ricandidato".
D Però è stato tra le 22 mila persone che, in vista della Costituente del Movimento, hanno voluto dire la loro.
R "Un numero che indica una grande partecipazione".
D Ma anche una grande confusione.
R "In questa fase del percorso della costituente, ci sta".
D Tutto e il contrario di tutto.
R "E' stato una sorta di brainstorming".
D Una tempesta di idee.
R "All'inizio, si raccolgono tutte le istanze".
D Poi che succede?
R "Che i facilitatori, gli esperti della società Avventure Urbane, cercano un filo per raccoglierle e ordinarle in proposte".
D Le 22 mila idee del popolo del web verranno filtrate.
R "No, ordinate: sono stati tutti contributi anonimi".
D Lei, però, è uscito allo scoperto.
R "Sì: sul mio profilo Facebook ho scritto la mia proposta di compromesso sulla regola dei due mandati".
D Per Grillo non si tocca, per Conte è da cancellare. Chiariamolo subito: lei quanti mandati ha fatto?
R "Uno".
D E' al di sopra di ogni sospetto.
R "Nulla mi impedisce che possa riprovarci, anche se spero che la legge elettorale cambi".
D Perché?
R "Penalizza i collegi piccoli come quello di Rieti. Col taglio dei numeri dei parlamentari, poi...".
D Ma quello l'avete voluto voi: pentito?
R "No: non credo che qualcuno avverta la mancanza di qualche altro centinaio di parlamentari".
D E comunque, tornando alla sua proposta in vista della Costituente: lei, sulla questione dei due mandati, vorrebbe salvare capre e cavoli.
R "Ha detto bene".
D Ma come ci riuscirebbe?
R "Con un compromesso: la regola dei due mandati si mantenga solo per il Parlamento. Altrove, non serve più".
D I tempi cambiano.
R "Ricordo il Vaffa Day del 2007, quando venne fuori la proposta dei due mandati: fu accettata da tutti perché non volevamo politici di professione, volevamo svecchiare la politica: c'era gente in Parlamento da venti, trent'anni. Ma fu nel 2009 che si estese anche agli enti locali".
D Come mai?
R "Perché all'epoca eravamo in grande ascesa e avevamo paura di essere infiltrati a livello locale dalle vecchie volpi della politica territoriale. Ora questo pericolo, non c'è più: nessuno più vuole venire con noi".
D Gli italiani corrono in soccorso del vincitore. Fatto sta che, per il Parlamento, la storia potrebbe essere diversa.
R "Magari si potrebbe anche pensare a mantenere la regola dei due mandati ma con delle deroghe che dovrebbero avere un triplice ok: da parte del Garante Beppe Grillo, del presidente Giuseppe Conte e degli iscritti tramite votazione online".
D Lei sogna di riappacificare Grillo e Conte, dica la verità.
R "Io credo che agli italiani poco importi delle loro polemiche".
D Tra le 22 mila proposte per un nuovo Movimento, è spuntata quella di cancellare la consulenza da 300 mila euro a Grillo per la "comunicazione"?
R "Non lo so. Ma credo che agli italiani importi più di salario minimo, di settimana lavorativa corta..."
D Magari agli italiani importerà capire anche come spendete i loro soldi...
R "Ma sono soldi del gruppo parlamentare".
D Sono soldi pubblici: proprio voi che siete nati contro la 'casta' e gli scontrini in mano...
R "A Grillo o non a Grillo, le 300 mila euro comunque sarebbero spese per la comunicazione".
D Intanto, trecentomila euro a Grillo, l'Elevato.
R "Basta pauperismi: agli italiani già abbiamo fatto risparmiare un bel pò di soldi col taglio dei parlamentari".