Chiunque occupi in maniera ‘arbitraria’ immobili destinati a domicilio di altri commette un reato punibile con una pena che può arrivare fino a sette anni di carcere. E’ in sintesi quanto stabilito dal nuovo reato di occupazione abusiva di immobili altrui approvato ieri – mercoledì 11 settembre – dalla Camera dei Deputati nell’ambito dell’approvazione del Ddl Sicurezza.
Il via libera è arrivato con l'approvazione del contestato articolo 10 del decreto che introduce nell’ordinamento il nuovo reato – il 634 bis – di 'occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altri'.
Vediamo in cosa consiste la nuova norma e cosa cambia rispetto al passato.
La prima grande novità è che il reato, da civile diventa penale e viene punito con una pena detentiva che va da un minimo di due a un massimo di sette anni.
Nella fattispecie il reato si concretizza quando si verifica l’occupazione arbitraria di un immobile ‘destinato a domicilio altrui’, pertinenze comprese, impedendo il rientro del proprietario, o, del legittimo assegnatario (nel caso degli assegnatari di immobili comunali). La stessa pena è prevista anche per chi si appropria di un immobile altrui con con artifizi o raggiri, ovvero cede ad altri l'immobile occupato.
Non è punibile l'occupante che collabori all'accertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all'ordine di rilascio dell'immobile.
L’articolo 10 del Ddl Sicurezza prevede anche l’introduzione dell'articolo 321-bis che introduce un procedimento d’urgenza per consentire alle forze di polizia di poter liberare con maggiore rapidità gli immobili e di restituirli agli aventi diritto.
La nuova norma inasprisce di fatto quanto già previsto dall’ordinamento italiano in materia di occupazione abusiva di immobili privati e va ad aggiungersi a quella già esistente.
La nuova norma contro le occupazioni abusive è stata fortemente voluta dalla maggioranza e rivendicata come una vittoria da Fratelli d’Italia.
Ha dichiarato la deputata meloniana Augusta Montaruli ai microfoni dell’inviato di Tag24.it Michele Lilla, puntando il dito contro la sinistra.
La necessità di un intervento sistematico in materia di politiche abitative è stato evidenziato, invece, nella giornata di ieri nel corso di un sit-in organizzato dagli amministratori locali di diverse città italiane a Roma. Una manifestazione pacifica per chiedere al Governo e al Parlamento di intervenire per arginare il fenomeno dell’emergenza abitativa che investe le città italiane e che rischia di trasformarsi in una bomba sociale pronta a esplodere.