Cosa bisogna fare per diventare un volontario della campagna elettorale di Kamala Harris o di Donald Trump? In vista delle elezioni presidenziali Usa del prossimo 5 novembre, come bisogna muoversi per fare un pezzettino di storia, per scendere direttamente in campo nella partita delle elezioni che segnano il destino non solo degli Usa e poter dire, un giorno, proprio come ha fatto di recente Elly Schlein nel suo libro "L'imprevista", "Io c'ero"? Tag24.it, per la parte democratica, l'ha chiesto a Nicolò Carboni, componente della direzione del Partito Democratico che già lo scorso agosto ha fatto parte assieme agli ex ministri Peppe Provenzano e Roberto Speranza della delegazione del Partito Democratico italiano alla convention di Chicago al termine della quale Kamala Harris ha accettato, in sostituzione di Joe Biden, la nomination dem per correre alla conquista della Casa Bianca.
Uno dei capitoli più significativi del libro autobiografico di Elly Schlein ("L'imprevista") è dedicato alla sua esperienza da volontaria nella campagna di Barack Obama nel 2008. L'attuale segretaria del Pd ricorda ancora le telefonate a cui fu assegnata:
Elly Schlein andò a fare campagna per quello che sarebbe diventato il primo presidente Usa nero nell'ottobre del 2008 per una settimana. E ci tornò anche nel 2012, in occasione della rielezione di Obama.
si legge nel libro della segretaria. E in effetti: chissà oggi, alla vigilia della sfida tra Harris e Trump, quanti ragazzi italiani appassionati di politica staranno pensando di andare negli Usa a fare la stessa esperienza.
Le elezioni presidenziali americane non solo tengono col fiato sospeso tutto il mondo, ma impegnano tutto il mondo. Perché nel periodo della campagna elettorale, oggi più che mai ricca di colpi di scena, arrivano negli Usa ragazzi da ogni angolo della terra per dare una mano ai loro candidati preferiti e, magari, poter dire, un giorno, "quello è anche il mio Mr (o Mrs) President". Se gli Usa sono il Paese più multietnico del mondo, è naturale che anche il suo momento di partecipazione politica più importante sia vissuto a livello globale. E l'Italia non sfugge alla regola. A confermarlo a Tag24.it è Nicolò Carboni, componente della direzione Pd da sempre appassionato di estero tant'è che, in passato, tra l'altro, ha lavorato per dieci anni presso il parlamento europeo a Bruxelles.
D Come si diventa volontario per le campagne Usa?
R "La cosa migliore da fare è mettersi in contatto direttamente con i circoli del Democratic Party della città dove si sceglie di andare e dare la propria disponibilità. Di solito ne hanno un gran bisogno e si viene chiamati subito".
D Si ha un aiuto economico per andare?
R "Purtroppo no: è tutto a base volontaria. Sia i costi del viaggio che quelli di vitto e alloggio ricadono sui volontari. Ma spesso ci si organizza raggiungendo o un parente, chi ce l'ha, o mettendosi d'accordo con qualche famiglia del posto, soprattutto di italo-americani".
D In genere, chi si muove per fare il volontario in una campagna Usa?
R "Ragazzi under 25".
D Per quanto tempo di solito si sta lì?
R "Una settimana, dieci giorni".
D Cosa si fa nel concreto?
R "Ci si mette al telefono: è una peculiarità delle campagne Usa chiamare famiglia per famiglia e invitare la gente a votare il candidato che si supporta".
D Proprio come ha descritto Elly Schlein nel suo libro.
R "Esatto. Ed è davvero una esperienza formativa molto importante".
D Non è una passeggiata.
R "No, anche se spesso si va anche in giro a bussare fisicamente casa per casa. Tuttavia, ci si arricchisce in maniera davvero particolare in quei giorni. Si viene a contatto con l'America profonda, quella che non si visiterebbe mai da turisti, nè si scoprirebbe in altri momenti".
D Le elezioni si vincono nel mitica provincia americana.
R "Quest'anno sono importanti alcuni stati, la Pennsylvania per esempio. Se si dà la disponibilità, si viene chiamati subito".
D Tutti con la cornetta in mano a convincere zio Sam: I want you.
R "Ma non solo per le telefonate: i volontari stranieri spesso fanno anche volantinaggio, o hanno compiti operativi nelle diverse manifestazioni che si organizzano. Per legge, hanno un solo limite".
D Quale?
R "Non possono fare politica attiva: non essendo cittadini americani, possono dare una mano. Ma sempre dietro le quinte".
D Ad attaccare i manifesti.
R "Ma lì questa è una pratica meno diffusa rispetto che da noi. Vanno più le telefonate".