Vendite online: ecco il trattamento fiscale per le vendite occasionali e professionali. Ecco a cosa prestare massima attenzione.
Quali sono le differenze che intercorrono tra vendite online professionali e occasionali? Qual è il trattamento fiscale? Ecco a cosa è necessario stare attenti tra vendite online professionali ed occasionali. Fino a qualche anno fa c’erano i negozi fisici dove poter portare oggetti usati da vendere, con la digitalizzazione sono nate le piattaforme telematiche come Wallapop, Vinted e Ebay, che consentono di vendere oggetti usati ed avere un ritorno economico. Qual è la distinzione intercorrente tra vendita occasionale e vendita professionale dal punto di vista del trattamento fiscale? Facciamo chiarezza in questa guida.
Con l’entrata in vigore della Direttiva DAC7 recepita con il Decreto Lgs. n. 32 del primo marzo 2023 è sorto il problema relativo del trattamento fiscale delle vendite online professionali e occasionali. Il provvedimento citato prevede lo scambio cogente di informazioni sulle vendite effettuate dai gestori dei portali online.
La normativa impone ai portali telematici l’obbligo di comunicare al Fisco i dati dei venditori. Ciò implica che, se un soggetto italiano effettua vendite sul portale Vinted, la comunicazione deve essere espletata da Vinted all’Agenzia delle Entrate. La finalità è quella di contrastare l’evasione fiscale: sarà il Fisco stesso a valutare l’inquadramento delle operazioni espletate. Come possono gli utenti comprendere se effettivamente le vendite telematiche possono essere considerate del tutto occasionali? Facciamo chiarezza.
È possibile vendere oggetti online senza essere in possesso di una Partita IVA, ma per fare ciò è necessario concludere una vendita di tipo occasionale. Ciò implica che deve essere espletata con cadenza sporadica. Per essere considerata sporadica l’attività deve essere: non organizzata e non continua. Non può essere considerata attività professionale l’attività svolta sui portali per vendere in modo del tutto sporadico e non continuativo.
La vendita dei prodotti usati (mobili, vestiti, oggettistica, scarpe, etc.) non è soggetta ad alcuna tassazione in quanto non è riconosciuta come attività che crea reddito di impresa. Non è necessario emettere alcuna ricevuta fiscale o fattura. Ne consegue che gli i guadagni incassati non devono essere dichiarati all’Agenzia delle Entrate. Se si vende una maglietta usata attraverso il portale Vinted non è necessario dichiarare l’entrata all’Agenzia delle Entrate: ciò anche nel caso in cui si abbia introitato un piccolo guadagno.
L’apertura e l’avvio di un E-Commerce comporta l’avvio di un’attività professionale: in questo caso è necessario aprire Partita IVA per gestire il proprio shop online per vendere oggetti nuovi ed usati.
Un portale di vendita online è considerato un’attività organizzata accompagnata da campagne pubblicitarie e promozionali. L’apertura di un E-Commerce è considerata vendita professionale in quanto c’è organizzazione di risorse da parte dell’imprenditore.
Nel caso in cui la vendita non possa essere considerata sporadica ed occasionale si produce reddito di impresa e il venditore deve rispettare gli obblighi fiscali. Nel caso in cui la vendita è abituale, c’è una vera e propria organizzazione, per questo ci troviamo dinanzi ad una vendita online professionale. La normativa fiscale italiana non prevede un limite definito per determinare se le vendite siano sporadiche, ma i portali richiedono i dati fiscali dei contribuenti nel caso si svolgano oltre trenta operazioni nell’arco di un anno oppure 2mila euro di ricavi.
Tali dati devono essere comunicati al Fisco entro la fine del mese di gennaio di ogni anno. Entro la fine di gennaio 2025 è necessario comunicare l’elenco delle operazioni svolte nel 2024. L’amministrazione tributaria deve espletare controlli e verifiche per determinare la natura dell’attività espletata ed applica determinate sanzioni.