Se il centrosinistra ha Mimmo Lucano, l'ex sindaco di Riace che ha costruito un modello di integrazione dei migranti capace di rianimare economicamente il suo paesino altrimenti destinato, come tanti altri delle aree interne meridionali, allo spopolamento, il centrodestra può vantare Pino Palmieri: 55 anni, dal 2014 primo cittadino di Roscigno, un comune del Cilento, in Campania, di nemmeno mille abitanti famoso per il suo centro storico del tutto disabitato tanto da essere conosciuto anche come la 'Pompei del Novecento'. Qui, infatti, tutto è rimasto come nel 1908, quando il Genio Civile, in seguito a un terremoto, ordinò lo sgombero del paese e la sua ricostruzione più a monte.
Da anni, Palmieri combatte contro la scomparsa di fatto anche della Roscigno nuova. E ha trasformato quello che agli occhi di molti amministratori costituisce un problema, l'immigrazione, in una opportunità. "Il mio modello si basa sull'umanità, innanzitutto. E poi anche sua una convenienza economica, sia per i residenti storici del nostro paese che per chi arriva dall'Africa, dai Paesi dell'est Europa o dall'Oriente. L'integrazione si fa con l'accoglienza, la formazione, il lavoro e, perché no, una casa popolare". Per questo, oltre al modello-Riace, c'è il modello-Roscigno.
Pino Palmieri, proprio come Mimmo Lucano, quando prese in mano le redini del suo paesino, si dovette subito confrontare con il problema della sua stessa sopravvivenza: anno dopo anno, Roscigno, così come Riace, perdeva abitanti. E la vita di chi ci rimaneva, dal punto di vista economico, si faceva sempre più disagevole. Uno dopo l'altro, chiudevano i pochi negozi che erano sopravvissuti. In più, anche i servizi venivano a mancare: dalla scuola, senza più alunni, alla sanità, sempre più difficile da assicurare. "Dal 2011, però, il nostro territorio comunale ospitava una struttura dello Spar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Ai miei occhi, è stata subito una opportunità. Perché chi arrivava qui poteva rappresentare il nostro futuro: poteva ringiovanire la nostra popolazione e, con il tempo, rianimare anche un circuito economico". Già, ma per fare questo occorrevano almeno tre cose: un buon sistema di accoglienza di base, una buona integrazione con l'insegnamento della lingua italiana e dei tirocini formativi per avviare le persone al lavoro e poi una vera e propria casa.
Roba non da poco, naturalmente. Ma Palmieri inizia a costruire il suo modello di accoglienza con piccoli numeri. Ed è molto determinato:
Palmieri, per mettere su questo sistema, sfrutta i fondi del programma Sai, il programma nazionale Sistema Accoglienza Integrazione costituito dalla rete degli enti locali. Anno dopo anno, i progetti di Roscigno sono finanziati da questo fondo. Ma il sindaco non si ferma qui: sotto i suoi occhi ha un'altra opportunità, quella delle case popolari:
A questo punto, allora, Palmieri avvia una ricognizione generale per verificare chi abbia davvero diritto di usufruire della casa popolare a Roscigno. Alla fine: ben pochi.
In questo modo, molti appartamenti vanno ai migranti: i nuovi, veri abitanti di Roscigno.
"Mi dicevano: ma come!? Tu che sei un uomo di destra levi la casa agli italiani per darla agli extracomunitari? Evidentemente, era il mio 'mondo al contrario' ante litteram..."
Altro che Generale Vannacci, però. Pino Palmieri ancora oggi è convinto che una buona integrazione convenga a tutti, da tutti i punti di vista. "Vedo nuove famiglie che si formano qui, perché non agevolarle?"
Forza Italia, il suo partito, ora si batte per una nuova legge sulla cittadinanza: lo ius scholae...
Pino Palmieri è entrato in politica, oltre che per la sua passione civica e l'amore per il suo paese originario, anche per una amicizia ormai decennale: quella con Maurizio Gasparri. Il capogruppo al Senato di Forza Italia è nato a Roma nel 1956. Ma i suoi genitori, il Generale dei Carabinieri Domenico e Iole Siani erano originari proprio di Roscigno, il paesino della provincia di Salerno di cui Palmieri è sindaco.
Qualche volta ne parla con lui del suo modello di integrazione e del fatto che ha una posizione ancora più avanzata dello ius scholae a proposito di cittadinanza?