Meloni non molla Unifil, insiste ad attaccare a modo suo Israele e la strategia di Netanyahu e conferma il suo viaggio in Libano. E sarà la prima leader europea a decidere di andare in un posto dove in questo momento c'è uno scenario di guerra che sta tenendo tutti in agitazione e col fiato sospeso. Il viaggio ci sarà venerdì e la Premier andrà a Beirut e non è escluso che si possa muovere e andare anche in altre situazioni, anche se potrebbe essere un rischio e si deciderà qualche giorno prima.
"E’ già previsto che vada", ribatte Giorgia Meloni che poi, riferendosi al ministro degli Esteri Tajani ha spiegato che "sta preparando per andare in Israele e Palestina la settimana prossima. Anche con la nostra presenza stiamo facendo tutto quello che è possibile fare".
Su quanto sta facendo Israele, Meloni non accetta che le cose stiano andando avanti in questo modo, soprattutto dopo gli attacchi a Unifil, errore o non errore che siano, tanto da spiegare che "ovviamente comprendo le ragioni di Israele che ha bisogno di impedire che quanto è accaduto lo scorso 7 ottobre possa ripetersi. Questo non vuol dire ovviamente che io sia d’accordo con tutte le scelte di Israele".
La Premier non intende arretrare di un millimetro sulla posizione dura che intende portare avanti con Israele, nonostante rafforzi intesa e amicizia, ma quanto accaduto con Unifil al confine l'ha messa a dura prova: "Sono sinceramente preoccupata dallo scenario" in Libano ha spiegato il presidente del Consiglio che è pronta a partire per il Libano e a incontrare i militari italiani che sono dislocati nel reperto Unifil e che stanno lavorando tantissimo e con grande abnegazione e tensione dopo quanto successo con gli attacchi da parte dell'Idf.
Meloni sottolinea anche che "nonostante gli sforzi innumerevoli nostri e dei nostri alleati. Le postazioni Unifil sono state colpite dall’esercito israeliano e io penso che questo non si possa considerare accettabile. E’ la posizione che l’Italia ha assunto a tutti i livelli e che io stessa ho ribadito a Netanyahu. Pretendiamo che sia garantita la sicurezza dei nostri soldati.
Giorgia Meloni dice anche e rafforza soprattutto che "l’atteggiamento dell’esercito israeliano è ingiustificato e resta una palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu. Il governo italiano non dimentica quanto è accaduto il 7 ottobre 2023, ma rassicura che l'obiettivo principale sia fare un'azione politica per "riportare la pace in Medio Oriente. Perché sempre più le pur legittime critiche a Israele si mescolano con un giustificazionismo verso organizzazioni come Hamas ed Hezbollah: e questo, piaccia o no, tradisce altro. Tradisce un antisemitismo montante che, credo, debba preoccuparci tutti. E le manifestazioni di piazza di questi giorni lo hanno, purtroppo, dimostrato senza timore di smentita.