Ha ucciso la moglie Patrizia Russo con almeno sei coltellate, sferrate mentre la donna dormiva: inutili i suoi tentativi di difendersi. Ecco chi è Giovanni Salamone, reo confesso del delitto: l'uomo, 61 anni, verrà ascoltato dal magistrato nelle prossime ore per l'interrogatorio di garanzia.
Il femminicidio è avvenuto prima delle 6 del mattino ieri, mercoledì 16 ottobre 2024 a Solero, cittadina in provincia di Alessandria, dove la coppia si era trasferita da circa un anno. Tanti i punti ancora da chiarire sulla vicenda, a partire dal movente.
Giovanni Salamone è al momento rinchiuso nel carcere di Alessandria. Dopo aver commesso il delitto ha chiamato il 112 e si è consegnato ai carabinieri, ai quali ha reso una piena confessione. Eppure non ha spiegato i motivi del suo gesto, che per tutte le persone che conoscevano la coppia resta "incomprensibile".
Il 61enne è un agricoltore e commerciante di prodotti agricoli originario, come la moglie, di Agrigento. La sera prima del femminicidio i due erano infatti rientrati da un viaggio in Sicilia, dove si erano recati per la campagna di raccolta delle olive.
Da tempo appassionato di ambiente, interesse che ha trasformato in attivismo nella sua città, Salamone aveva imboccato la strada della politica nel 2020, candidandosi al consiglio comunale ma senza arrivare a essere eletto.
Patrizia Russo era una stimata insegnante di sostegno: in passato aveva lavorato in diverse scuole siciliane. La passione per il suo lavoro l'aveva spinta ad accettare l'incarico a oltre mille chilometri di distanza in Piemonte.
Al momento ci sono solo ipotesi, tutte da dimostrare, sul movente del femminicidio. Il trasferimento dalla Sicilia al nord, con questo improvviso cambiamento di orizzonte, potrebbe aver influito. Stando a quanto emerso, negli ultimi giorni Salamone avrebbe riferito di sentirsi 'depresso'. C'è chi parla anche di problemi economici.
Non risultano segnalazioni per maltrattamenti e l'uomo non avrebbe avuto comportamenti aggressivi in passato. Si continua però a scavare nella vita dei coniugi: verranno ascoltati anche i figli che vivono altrove e non erano in casa con i genitori al momento della tragedia.
Stando a quanto riferito dal suo difensore d'ufficio, Stefano Daffonchio, non ci sarebbe stata alcuna lite prima del delitto, come si pensava in un primo momento. Il suo cliente, dopo l'arresto, sarebbe apparso "confuso e disorientato".
In attesa di capire che cosa Salamone racconterà al magistrato nell'interrogatorio di garanzia, per stasera alle 21 è stata organizzata una veglia nella chiesa frequentata dalla coppia tutte le domeniche, la parrocchia di San Prospero a Solero.
Il femminicidio, l'ennesimo, ha sconvolto e commosso l'intera comunità di Solero, ma anche di Agrigento. Moltissimi i messaggi di cordoglio condivisi sui social per la tragica scomparsa dell'insegnante 53enne.
è il messaggio pubblicato sul profilo Facebook dell'istituto.