Tasse sulla casa: guida sulle imposte da pagare. Imposta catastale, imposta di registro, cedolare secca, Imu, Iva e Tari: ecco quali sono le tasse che devono essere pagate sugli immobili.
Il Ministro del Tesoro Giorgetti ha annunciato la rimodulazione delle rendite catastali e il Codacons ha elaborato un elenco di imposte e di tasse che vanno a gravare sulle tasche di chi possiede un bene immobiliare o di chi ha intenzione di acquistare una casa. Quali sono e a quanto ammontano le tasse sulla casa? Ecco la guida sulle imposte da pagare.
L’elenco delle tasse e delle imposte che vanno a gravare sulle tasche dei proprietari e degli acquirenti degli immobili è piuttosto lungo: imposta di registro, Iva, Tari, imposta catastale, Imu e cedolare secca. Codacons sottolinea che si tratta di una vera e propria giungla di imposizioni fiscali che stanno diventando sempre più pesanti. L’annuncio da parte di Giorgetti sulla possibile rimodulazione delle rendite catastali apre la possibilità a un nuovo aggravio delle tasse che vanno a colpire i proprietari e i potenziali acquirenti dei beni immobiliari. Le prime tasse sugli immobili arrivano già nella fase di compravendita: iva, imposta di registro, imposta catastale imposta ipotecaria sono le imposte che vengono irrogate nel caso in cui si acquisti un immobile da un privato.
L’imposta di registro applicata sarà pari a 2 punti percentuali su un importo minimo di 1.000 € per la prima casa è pari a 9% sulla seconda casa. Imposta ipotecaria catastale sono di 50 €. Nel caso in cui si acquista casa da un costruttore l'acquirente è tenuto a pagare l’iva al 4% nel caso in cui si tratti di prima casa, al 10% sulla seconda casa ed al 22% sugli immobili di lusso. Imposta ipotecaria, catastale e di registro sono pari a 200 € l'una. A queste imposte si devono aggiungere le spese corrisposte allo studio notarile.
L'imposta di donazione e di successione sono dovute nei trasferimenti per la donazione o successione. L'imposta di donazione varia a seconda del rapporto di coniugio o di parentela tra beneficiari e il disponente: il 4% viene applicato nel caso di parenti in linea diretta e l'otto percento per tutti gli altri soggetti. Sul valore dell'immobile si deve versare l'imposta ipotecaria del 2% e l'imposta catastale pari all’uno percento sul valore immobiliare.
Chi decidesse di vendere un immobile si troverebbe dinanzi alla prospettiva di versare la tassa sulle plusvalenze. Nel caso in cui si decida di rivendere una casa entro cinque anni dal suo acquisto, il guadagno che deriva dalla vendita (plusvalenza) è soggetta ad imposta sostitutiva del 26 percento.
Sulle locazioni si pagano l’Irpef e la cedolare secca, oltre all’imposta di registro ed al bollo. Nel caso in cui si debba versare l'Irpef i redditi legati al bene immobiliare si vanno ad accumulare con tutti gli altri redditi del proprietario. In questo caso il reddito complessivo del proprietario viene tassato secondo le aliquote previste dalle tabelle.
Per quanto concerne la cedolare secca è prevista l'applicazione di un'aliquota di tassazione pari al 21 percento del canone di locazione. Nel caso di contratti a canone concordato si applica un'aliquota di tassazione pari al 10%. Trovano applicazione anche l'imposta di bollo e l'imposta di registro, la quale pari al 2% del canone annuo.
Tra le tasse sulla casa che sono più criticate c’è l’Imu, che viene pagata solo sulle seconde case e sulle prime case che sono considerati immobili di lusso. Il valore dell'imposta dipende dalla rendita catastale e dalle aliquote fissate dagli enti locali.