21 Oct, 2024 - 10:31

Pallone d'Oro, meno una settimana alla cerimonia: Vinicius attende, Rodri spera, Lautaro sogna

Pallone d'Oro, meno una settimana alla cerimonia: Vinicius attende, Rodri spera, Lautaro sogna

L'attesa è quasi finita. Tra una settimana esatta verrà svelato il nome del vincitore del Pallone d'Oro 2024 e si chiuderà un tormentone che ci accompagna ormai da mesi. Per la prima volta dopo 30 anni Cristiano Ronaldo e Lionel Messi non saranno in lizza per vincerlo e lasceranno spazio ai nuovi fenomeni del calcio mondiale. Un vero e proprio passaggio di consegne che chiude un'epoca segnata da una rivalità straordinaria.

In molti si aspettavano che potesse essere l'anno di Kylian Mbappé ma il fuoriclasse francese non ha rispettato le rosee attese. Chi è stato fedele alle previsioni è Vinicius Junior, stella del Real Madrid che ha brillato anche nell'ultima finale di Champions League vinta contro il Borussia Dortmund. Gli altri nomi portano a Rodri e Jude Bellingham ma occhio a sottovalutare l'exploit di Lautaro Martinez, tanto affascinante quanto improbabile.

Pallone d'Oro, Vinicius favorito e sicuro del trofeo

In Spagna si dice che il Pallone d'Oro sia stato già assegnato a Vinicius. Le indiscrezioni non trovano ovviamente conferme ufficiali ma la sensazione è che il brasiliano veda il trofeo a un passo. Merito di un periodo di forma straordinario che ha trascinato il Real Madrid alla vittoria della Champions League e a tanti altri successi. Sono lontani i tempi in cui il classe 2000 era una promessa ancora acerba spesso considerata non all'altezza.

Il numero 7 delle Merengues è diventato un attaccante completo, temutissimo per i suoi dribbling funambolici e spietato in area di rigore. I numeri parlano chiaro: 24 gol e 11 assist durante la scorsa stagione mentre in questa è già a quota 5 gol e 7 assist. Insomma tutti gli indizi portano all'ex Flamengo, che si gode l'attesa tra la gioia e l'ansia di una clamorosa beffa.

L'infortunio al ginocchio e l'incubo di Rodri

Fino a un mese fa sembrava essere il favorito. Rodri, leader del centrocampo del Manchester City e perno della nazionale spagnola, sognava il grande scippo. L'ultimo centrocampista a vincere il Pallone d'Oro è stato Luka Modric nel 2018 e il 28enne madrileno era pronto a riscrivere la storia. La rottura del legamento crociato, però, ha cambiato le carte in tavola e ridisegnato gli equilibri.

A una settimana dalla cerimonia del Theatre du Chatelet di Parigi il numero 16 del City sembra già sconfitto. Nonostante le quote dei bookmakers lo mettano in seconda posizione alle spalle di Vinicius le speranze di successo sono ridotte al minimo. Molto probabilmente la stagione da favola culminata con la vittoria a Euro 2024 non sarà sufficiente per superare il brasiliano e riportare il Pallone d'Oro in Spagna dopo ben 64 anni.

Lautaro Martinez, sognare non è vietato

Qualcuno diceva: "Sognare non costa nulla". Effettivamente la citazione rispecchia a pieno lo stato d'animo di Lautaro Martinez, la cui vittoria del Pallone d'Oro spiazzerebbe tutti gli addetti ai lavori. Il Toro ci crede nonostante l'ottima stagione disputata non possa essere considerata all'altezza dei suoi rivali. L'attaccante dell'Inter ha vinto la Copa America con l'Argentina da protagonista e il recente endorsement di Messi rende tutto più affascinante.

La verità è che il trofeo sudamericano non può bastare per vincere il Pallone d'Oro. E poco importa se Lautaro ha chiuso la scorsa stagione con 27 gol trascinando l'Inter alla vittoria dello scudetto. La gerarchia sarebbe potuta cambiare se il centravanti di Bahía Blanca fosse arrivato più avanti in Champions ma il ko contro l'Atletico Madrid ha chiuso il percorso nerazzurro agli ottavi di finale.

Nonostante ciò in casa Inter c'è ancora un barlume di fiducia. Ieri, nel post partita di Roma-Inter, Simone Inzaghi ha sottolineato come il suo attaccante sia tra i primi cinque giocatori del mondo e debba continuare a dare il massimo fino al giorno della premiazione. E chissà che le parole del mister nerazzurro siano di buon auspicio per un trofeo che sembra essere già assegnato.

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Paolo Consolini
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