26 Oct, 2024 - 17:04

Roma, manifestazione per la pace: "Fermiamo le guerre". Migliaia di persone in piazza nella Capitale

Roma, manifestazione per la pace: "Fermiamo le guerre". Migliaia di persone in piazza nella Capitale

Da Roma a Milano un solo grido si alza dalle piazze in cui sono state organizzate le manifestazioni per la pace: "Basta riarmo, fermiamo le guerre". In tutta Italia sono decine di migliaia le persone presenti ai cortei con striscioni e slogan contro i conflitti in corso in tutto il mondo con particolare attenzione a quelli in Palestina e Ucraina.

Il corteo capitolino è partito alle 15 da Porta San Paolo ed è stato organizzato da diverse associazioni per la pace e il disarmo tra cui da Rete per la Pace e il disarmo, Europe for peace, Fondazione Peruga Assisi, Sbilanciamoci e Coalizione Assisi pace giusta. Non mancano in piazza anche esponenti della politica come il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il deputato di Europa Verde Angelo Bonelli. Sono almeno 10mila persone in piazza a Roma e arrivate da tutto il Paese.

Altri sette cortei sono in corso a Bari, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Cagliari e Firenze. A sostegno delle piazze, oltre agli esponenti di Alleanza Verdi Sinistra ci sono anche rappresentanti del Pd e del Movimento Cinque Stelle nelle varie città. I pentastellati sono da sempre contrari all'aumento delle spese militari in Italia e in Europa. Nel corteo di Firenze era presente anche il sindaco Sara Funaro.

Secondo Rete Italiana Pace e Disarmo sono oltre 80mila le persone nelle otto piazze italiane oggi riunite per chiedere lo stop alle guerre.

Manifestazione per la pace a Roma oggi 26 ottobre 2024

Settemila persone si sono riversate per le strade di Roma per chiedere a gran voce lo stop ai finanziamenti alle guerre in corso in tutto il mondo. La manifestazione di oggi partita da Porta San Paolo è stata un successo per le 400 organizzazioni che l'hanno organizzata ed ha raccolto tantissimi consensi. Il corteo è partito alle ore 15 ed è arrivato a Colosseo passando per Circo Massimo, non si sono registrate tensioni nel corso della manifestazione che si presentava sin dall'organizzazione come un momento per chiedere lo stop dei conflitti e della violenza.

Non mancano ovviamente le personalità politiche nella piazza romana. Fra la folla erano presenti i vertici di Alleanza Verdi Sinistra Fratoianni e Bonelli che si sono fermati a parlare alla stampa presente al corteo. Il deputato di Avs e segretario di Sinistra Italiana ha spiegato che la guerra chiama solo morte:

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Cominciamo a dire che le opposizioni sono contrarie a raggiungere il 2% del Pil della spesa militare, sarebbe un bel passo in avanti

Non manca poi un intervento su quello che sta accadendo in Libano e sull'attacco nella notte perpetrato da Israele all'Iran. Bonelli ha commentato:

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Sembra evidente che Netanyahu voglia liberarsi dei palestinesi con le bombe. Ci sono persone che cercano rifugio e c'è assuefazione alla morte, basta con l'ipocrisia della politica che parla ma non fa nulla.

Il leader di Europa Verde spiega che si sta costruendo un ordine mondiale attraverso la supremazia militare. Bonelli invita i presenti a riflettere sul fatto che se questa tendenza dovesse confermarsi l'economia sarà basata esclusivamente sulle armi e non sulla lotta alla povertà.

Non mancano però le critiche all'indirizzo anche di Bonelli. Sono comparsi cartelli nella piazza di oggi che rappresentavano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la segretaria del Pd Elly Schlein, il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’esponente di Avs con le mani insanguinate e con sotto la scritta: "Guerrafondai". Gli autori dei cartelli sono gli esponenti di Fronte della Gioventù Comunista che hanno esposto uno striscione che recita: Libano, Ucraina, Palestina: Nato assassina.

Parole dure dunque anche all'indirizzo del governo Meloni. Tra i vari interventi spicca quello di un giovane attivista bengalese che accusa l'esecutivo di aver indicato il proprio Paese come 'sicuro' nel Decreto Paesi Sicuri approvato lunedì 21 ottobre. Il giovane ha spiegato che il Bangladesh è vittima di cambiamenti climatici e disordini interni dallo scorso agosto.

L'intervento di Landini: "I sindacati si battono per pace e lavoro"

La guerra non può essere lo strumento che regge la diplomazia tra Stati, ha spiegato Maurizio Landini poco prima dell'inizio della manifestazione. Il segretario della Cgil era presente in piazza oggi per ribadire la contrarietà del sindacato alla corsa al riarmo e per ribadire che in questo momento la guerra è la causa di alcuni dei mali del nostro tempo: l'aumento dell'inflazione e il peggioramento dell'economia. Per Landini è necessario costruire una cultura di pace contro l'economia della guerra.

Ampio spazio viene dedicato nel corso del confronto con la stampa al ruolo dell'Italia nel conflitto in Medio Oriente:

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Si potevano votare le risoluzioni dell'Onu per il cessate il fuoco. Il governo Netanyahu dice che l'Onu è inutile mentre attacca la missione Unifil, non ci possono essere risoluzioni delle Nazioni Unite votate non applicate. Il nostro governo si è astenuto sulla risoluzione dell'Onu, l'Europa nasce con la prospettiva di evitare la Terza guerra mondiale ma non sta assolvendo al suo ruolo. Le persone devono tornare a riprendere voce.

Per Landini è necessario, in vista del prossimo Giubileo, organizzare una giornata con il sindacato internazionale in cui si affrontino gli argomenti del lavoro e della pace.

Presente la comunità palestinese: "Non siamo nemici degli ebrei"

Nella manifestazione di oggi era presente anche la comunità palestinese. A poche ore dall'attacco israeliano all'Iran, il presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio, Yousef Salman ha ribadito che palestinesi ed ebrei non sono nemici:

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I palestinesi non sono nemici degli ebrei. Gli ebrei hanno sempre vissuto assieme a noi, quando sono stati perseguitati in Europa li abbiamo accolti in Palestina. Abbiamo sempre convissuto, è Netanyahu che vuole trasformare un conflitto politico in un conflitto religioso. E questa cosa non dobbiamo accertarla. Speravo infatti che la Comunità Ebraica fosse in piazza con noi contro la guerra

La Comunità ebraica romana era assente dalla piazza per la pace di oggi.

La deputata del Partito Democratico Laura Boldrini è intervenuta oggi a Roma nel corso della manifestazione per chiedere al governo di ascoltare le richieste dei manifestanti:

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"Fermiamo le guerre, fermiamo le stragi di civili. Dall'Ucraina alla Palestina, dal Kurdistan a Sudan le armi hanno drammaticamente soppiantato il dialogo e la trattativa. Salviamo l'Onu, la più grande organizzazione per la pace del mondo, oggi sotto attacco per denunciare i crimini di guerra. Solo a Roma oggi sono scese in piazza 20mila persone e tantissime altre anche a Firenze, Palermo, Bari, Cagliari, Milano e Torino per dire basta al massacro del popolo palestinese, basta all'invasione dell'Ucraina, basta alle guerre. I governi, compreso quello italiano così pavido da aver portato il Paese dalla parte sbagliata, ascolti queste piazze: fermi Netanyahu e lo sterminio del popolo palestinese"

La manifestazione di oggi a Roma in cinque punti

  • Data e Tema delle Manifestazioni: Oggi, 26 ottobre 2024, si sono svolti cortei in sette città italiane, unite sotto lo slogan "Basta riarmo, fermiamo le guerre", con particolare attenzione ai conflitti in Palestina e Ucraina.
  • Partecipazione a Roma: Circa 7000 persone hanno partecipato al corteo di Roma, partendo da Porta San Paolo e arrivando al Colosseo. Hanno partecipato anche esponenti politici come Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (AVS).
  • Altre Città Coinvolte: Manfiestazioni si sono tenute anche in altre città come Bari, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Cagliari e Firenze, con la presenza di esponenti di Alleanza Verdi Sinistra, PD e Movimento Cinque Stelle.
  • Messaggi Chiave: Gli oratori hanno criticato l'aumento della spesa militare e denunciato come la guerra contribuisca a problemi economici.
  • Richiesta di Azione Politica: I leader politici hanno esortato il governo italiano a seguire le risoluzioni dell'ONU e a impegnarsi per la pace.
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Francesco Fatone
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