Sconterà i domiciliari a casa dei genitori a Cassano delle Murge, in provincia di Bari, Melissa Machado Russo, la 29enne di origini italo-brasiliane, di professione ballerina, accusata dell'omicidio della figlia neonata, trovata morta nel water del bagno della foresteria del night club "Serale" di Piove di Sacco nella notte tra il 28 e il 29 ottobre. Nella giornata di ieri, 31 ottobre, è comparsa davanti al gip del tribunale di Padova per l'interrogatorio di garanzia, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Il fermo per omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela nei confronti di Melissa Machado Russo era scattato nel pomeriggio del 29 ottobre scorso, mentre la donna era ancora ricoverata in Ginecologia e Ostetricia all'ospedale dell'Università. La convalida è arrivata ieri, 31 ottobre, dopo l'interrogatorio di garanzia tenutosi in mattinata davanti al gip del tribunale di Padova.
A farlo sapere è Il Corriere della Sera, secondo cui, una volta dimessa, la 29enne, che per ora si è avvalsa della facoltà di non rispondere, sarà accompagnata a Cassano delle Murge, in provincia di Bari, dove risiedono i genitori, per scontare i domiciliari. Decisione presa in virtù di tre diverse esigenze cautelari: la gravità del reato, il pericolo di fuga e il rischio di inquinamento delle prove.
I fatti risalgono alla notte tra il 28 e il 29 ottobre. Stando a quanto ricostruito finora, dopo aver partorito nel bagno dell'appartamento con cui viveva insieme ad alcune sue colleghe - ballerine, come lei, del night club "Serale" situato al piano sottostante - la 29enne avrebbe chiesto aiuto.
All'arrivo dei soccorritori del Suem 118, la bimba che aveva appena dato alla luce era morta: il suo corpicino nel water; la stanza allagata. "Non sapevo di essere incinta", avrebbe detto l'indagata. Ma anche: "Non ho avuto nessuna gravidanza quindi non ho ucciso nessuno".
Secondo gli inquirenti, invece, avrebbe annegato la figlia tirando lo sciacquone. Al vaglio la posizione delle persone che in quel momento erano con lei e che potrebbero averla favorita, ma anche le sue condizioni psicologiche: non è escluso che nei prossimi giorni possa essere sottoposta a una perizia psichiatrica.
A destare sospetti, il suo atteggiamento distaccato. E il fatto che si sia ripetutamente rifiutata di guardare le foto della piccola.
Gli esiti dell'autopsia eseguita sul corpicino della neonata serviranno a chiarire la dinamica dei fatti. Intanto il night club in cui la 29enne lavorava è stato sottoposto a sequestro. La Procura sta indagando per sfruttamento della prostituzione i due titolari, rispettivamente di origini cinese e romena. Si pensa che possano aver offerto ai clienti - soci del locale - ben più di semplici spettacoli di danza e spogliarelli.
La stessa neonata potrebbe essere stata concepita, secondo Il Messaggero, da un rapporto della ballerina con un cliente. A confermarlo o smentirlo saranno gli accertamenti in corso. Resta, intanto, lo sgomento della comunità padovana. "Mel", come si faceva chiamare Melissa, vi era arrivata dalla Puglia in estate. Secondo la sindaca, non risultava iscritta come residente all'Ufficio anagrafe e i servizi sociali non erano al corrente della sua situazione.
Una storia che ricorderà a qualcuno quella di Alessia Pifferi, recentemente condannata all'ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di 18 mesi, abbandonandola sola in casa per una settimana all'insaputa dei familiari e del nuovo compagno.