Molti lavoratori, una volta approvato il testo della Legge di Bilancio 2025, potrebbero accedere alla pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi, offrendo nuove opportunità di pensionamento anticipato.
Sebbene il disegno di legge della Bilancio stia ancora seguendo il suo iter di approvazione e potrebbe essere difficile raggiungere un accordo su tutti i punti previsti per il prossimo anno, c’è una buona notizia: la pensione contributiva potrebbe essere rinnovata anche per il 2025 grazie all'approvazione di un emendamento che punta ad ampliare la platea dei beneficiari.
Ciò significa che i lavoratori che soddisfano i requisiti della misura potranno scegliere di ritirarsi dal lavoro con maggiore tranquillità, optando per un’uscita anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi. Vediamo insieme le novità previste per il prossimo anno.
Dal 1° gennaio prossimo, la pensione anticipata contributiva diventerà uno dei tasselli più importanti del sistema previdenziale, e il primo effetto sarà quello di essere accessibile a una vasta platea di beneficiari.
Tuttavia, la misura non sarà uguale per tutti i lavoratori, poiché l'accesso alla pensione contributiva è subordinato al possesso di specifici requisiti anagrafici e contributivi e al verificarsi di alcune condizioni.
In particolare, i lavoratori che scelgono di ritirarsi dal lavoro a 64 anni con almeno 20 anni di contributi, per poter accedere alla pensione anticipata contributiva, devono aver maturato il montante contributivo a partire dal 31 dicembre 1995. Di conseguenza, un’anzianità contributiva precedente a tale data non consente l'accesso alla misura.
Inoltre, alla luce delle condizioni relative all'importo minimo della pensione, si registra ancora una differenza tra uomini e donne, con e senza figli.
Pertanto, uomini e donne senza figli che optano per questa misura devono percepire un assegno di almeno 3 volte il trattamento minimo. Diversamente, per le donne con figli, tale soglia viene rimodulata in base al numero dei figli:
Per comprendere meglio cosa occorre realmente per raggiungere la pensione anticipata a 64 anni, ti invitiamo a guardare il video realizzato da Davide Manzoni, che esplora in dettaglio requisiti e importi necessari per ottenere questa misura. Guarda il video: "In Pensione a 64 anni? Ecco quanto serve" qui sotto per approfondire:
Di sicuro, la pensione di vecchiaia resta un tema centrale nell'agenda del governo italiano. L'unica misura, introdotta dalla Legge Fornero, su cui Palazzo Chigi non interverrà ulteriormente, si rivolge a chi ha un accumulo contributivo registrato al 31 dicembre 1995, cioè prima del 1° gennaio 1996.
Pertanto, nei prossimi anni, chi compie 67 anni con almeno 20 anni di contributi potrà optare per questa formula previdenziale se l'importo dell'assegno pensionistico è pari almeno al trattamento minimo sociale.
Secondo le stime, l'accesso alla pensione per i contributivi puri assume un carattere quasi privilegiato, potendo contare sulla pensione integrativa per aumentare l'importo dell'assegno pensionistico e, di conseguenza, accedere al trattamento pensionistico desiderato.
Le risorse accumulate nei fondi pensione complementari potranno essere utilizzate per soddisfare il requisito relativo al limite minimo dell'assegno pensionistico.
Per perfezionare il diritto alla pensione, i contributivi puri possono riscattare fino a cinque anni di periodi contributivi.
Con la Legge di Bilancio 2024 è stata confermata la "pace contributiva" per il biennio 2024-2025. Si tratta di una misura che permette ai lavoratori classificati come "contributivi puri", ovvero coloro che hanno versato o accreditato il primo contributo dopo il 1° gennaio 1996, di acquisire il diritto alla pensione riscattando fino a cinque anni di periodi privi di contribuzioni.
Possono richiedere l'accesso alla "pace contributiva" i lavoratori iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata, a condizione che il periodo che si intende riscattare non sia già coperto da altra forma di contribuzione.
È chiaro che questa misura consente di riscattare i periodi contributivi vuoti dal 31 dicembre 1995 a partire dalla data della prima occupazione.
È importante sottolineare che il riscatto contributivo può essere richiesto sia per raggiungere il requisito contributivo minimo necessario per la pensione, sia per aumentare l'importo della pensione stessa.
L'INPS ricorda che non sono ammesse domande di riscatto per periodi in cui vigeva l'obbligo contributivo. In questi casi, è possibile valutare altre soluzioni previdenziali.
Chi intende presentare domanda di riscatto di annualità per aumentare l'anzianità contributiva deve sostenere le spese relative a tale operazione.
L'INPS calcola il costo sulla base di una percentuale applicata alle aliquote IVS dell'imponibile degli ultimi 12 mesi. L'importo totale è interamente deducibile.
Il costo minimo è di 30 euro al mese, con un massimo di 120 rate. In alternativa, è possibile pagare l'intero importo in un'unica soluzione.
La domanda per la "pace contributiva" può essere inviata all'INPS entro il 31 dicembre 2025 attraverso i servizi telematici accessibili tramite SPID, CIE o CNS.
In alternativa, è possibile inoltrare la domanda telefonicamente, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164 164 (a pagamento da rete mobile).
Infine, la domanda può essere presentata tramite i patronati o dal datore di lavoro utilizzando il modulo "AP135".
Per maggiori dettagli, si rimanda alla pagina INPS dedicata alla "Pace contributiva: riscatto fino a cinque anni di periodi contributivi".