All’orizzonte si intravede l’arrivo della rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, questa volta con l’inclusione del 2022 e del 2023.
La novità è contenuta negli emendamenti al Decreto Legge Fiscale, collegato alla manovra 2025. La nuova sanatoria è ancora in fase di valutazione, ma necessaria per riempire le casse dello Stato.
Il Governo è alla disperata ricerca di fondi per attuare alcune delle misure cavallo di battaglia e molto propagandate. Il nodo, però, sono sempre le risorse: per esempio, quelle reperite dal concordato preventivo biennale sono insufficienti a una riforma delle aliquote IRPEF.
Allora si volta pagina e si pensa ad altro: non solo a una possibile riapertura dei termini del concordato, ma a una nuova edizione della rottamazione, la quinquies, quando la quater è ancora in corso d’opera.
Se da giorni si fanno avanti voci di una possibile riapertura dei termini per le adesioni al concordato preventivo biennale, si affiancano anche quelle di una possibile nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali.
Un ritorno inatteso, ma importante per far cassa, della sanatoria delle cartelle esattoriali che, in questa nuova edizione, aggiunge un altro tassello al puzzle: precisamente, il quinquies.
Per rispondere alle esigenze di molti contribuenti che non sono riusciti ad aderire alla Definizione agevolata o che ne sono decaduti, la nuova edizione dovrebbe far raggiungere l’obiettivo che l’edizione quater non ha portato a casa: i 300 milioni stimati. A conti fatti, mancano 100 milioni di euro che la rottamazione quater non ha saputo raggiungere.
L’ipotesi del nuovo capitolo è contenuta in un emendamento al Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, presentato da Forza Italia.
La nuova proposta riguarderebbe i carichi affidati dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, rimasti esclusi dall’edizione precedente.
Accanto a questa possibilità, c’è anche l’ipotesi di una riapertura dei termini per quei contribuenti che non sono riusciti a pagare le rate della definizione agevolata e, quindi, sono decaduti.
Lo scopo di una nuova edizione si dirama in due direzioni: da una parte la possibilità di aprire a carichi più recenti e, dall’altra, offrire una nuova possibilità a chi non è riuscito a pagare le rate, rispettando le scadenze.
La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali riguarderebbe anche le annualità dal 2022 al 2023. Se l’ipotesi fosse confermata, sarebbe una buona notizia per chi non ha aderito alla rottamazione quater, che copriva gli anni dal 2000 al 2022, sia per tutti quei contribuenti con debiti dal 1° luglio 2022 al 31 gennaio 2023. Debiti che, attualmente, non rientrano della versione quater.
Più che una nuova edizione, la si potrebbe intendere come un ripescaggio con riapertura dei termini per tutti quei contribuenti che non hanno aderito o che non sono riusciti a pagare le rate della definizione agevolata in corso.
I debiti oggetto della rottamazione quinquies sarebbero nuovamente:
Tutto ciò sempre contando sull’annullamento delle sanzioni e degli interessi e altre somme aggiuntive come, per esempio, l’aggio della riscossione.
L’emendamento presentato prevede anche la prima scadenza: 31 luglio 2025. Si riprendono, in linea di massima, le regole già previste per la rottamazione quater delle cartelle esattoriali, con la possibilità di pagare in un’unica soluzione oppure spalmare il debito in un massimo di 18 rate. Previsti interessi del 2% per le quote successive.
Si tratta, al momento, di una serie di dettagli in attesa di conferme, considerando anche il possibile ripescaggio per i decaduti dalla definizione agevolata.
Tutto quello alla luce dell’imminente scadenza della 6° rata della rottamazione quater e considerando che si attende anche la riapertura dei termini del concordato preventivo biennale. Novità che attendono una conferma.
In arrivo una possibile nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali: la quinquies. Ancora non ci sono conferme, ecco le ultime novità in sintesi: