I fondi destinati al settore automotive sono stati tagliati di 4,5 milioni di euro, con il conseguente addio agli incentivi auto dal 2025. C’erano già stati dei tagli con il decreto Coesione, ma la nuova sforbiciata è stata più netta e incisiva portando a un inevitabile addio al bonus.
Indipendentemente dal tipo di motore, il taglio coinvolge tutti i modelli auto decretando la fine del tempo dei bonus.
Una mossa che, soprattutto nei confronti delle auto ibride o elettriche, per le quali i costi sono ancora molto elevati e alla portata di pochi, potrebbe determinare, ancora di più, difficoltà negli acquisti.
Dopo il taglio di 250 milioni di euro del decreto Coesione, arriva una sforbiciata che colpisce ancora più a fondo il settore automotive.
Il Governo riduce i fondi di ben 4,5 miliardi di euro: la nuova manovra finanziaria, infatti, va a certificare una riduzione dei fondi per il settore, gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per interventi previsti fino al 2030.
Con il nuovo taglio, i 5,8 miliardi ancora disponibili dei 8,7 stanziati fino al 2030 si ridurrebbero a soli 1,2 miliardi, per ritrovarci solo 200 milioni all’anno.
Confrontando i fondi con i 950 milioni di euro stanziati per il 2024, la somma è forse un po’ troppo modesta. Se ancora non siete convinti, solo il 3 giugno scorso, sono stati esauriti 201.000 milioni di euro destinati alle auto elettriche.
Probabilmente, questa sforbiciata decreterà la fine di un’era. Gli incentivi auto hanno l’obiettivo di ricambiare il parco auto. Considerando che molti cittadini sono ancora in possesso di auto altamente o mediamente inquinanti e la necessità di spingere verso la transizione il prima possibile, il bonus e la rottamazione si sono sempre rivelati un ottimo alleato.
Gli incentivi auto prevedono un contributo economico a chi intende acquistare veicoli a basse emissioni. Si tratta di un bonus che permette il ricambio del parco auto, considerando che molti automobilisti sono ancora in possesso di veicoli altamente inquinanti.
Si tratta, sostanzialmente, in una misura che si concretizza in sconti sul prezzo di acquisto di vetture ibride o elettriche, in base al tipo di veicolo da acquistare e alle sue emissioni.
Se l’Ecobonus nel 2024 ha avuto un grande successo, ci sono serie possibilità che la misura venga cancellata dal 2025.
Istituito nel 2022, l’Ecobonus auto ha avuto lo scopo di incentivare le domande e favorire il ricambio del parco auto. Con il taglio di 4,5 miliardi, però, non ci sarà più nessun Ecobonus.
Non solo l’Ecobonus è a serio rischio, ma anche la stessa riconversione del settore. I fondi rimasti, davvero troppi esigui, potrebbero anche compromettere la competitività delle aziende.
Il taglio, inoltre, arriva in un momento già precario, considerando le idee del Governo sulle auto elettriche. Infatti, il Governo vuole proporre di anticipare al 2025 la revisione delle nuove scadenze, sperando in una proroga del divieto di vendita di veicoli a benzina e diesel previsto per il 2035. Va considerata, infine, anche la crisi del settore.
Ci sono anche altre novità accanto ai tagli. Da una parte l’apertura del nuovo sportello dei contratti di sviluppo, finanziato con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Inizialmente, la dotazione è di 500 milioni di euro, ma potrà essere integrata proprio per far fronte alle esigenze del settore.
D’altra parte, come già anticipato, il Governo si propone di rivedere le regole del Green Deal. Come ho già spiegato, il Green Deal prevede lo stop alle immatricolazioni di auto a motore endotermico dal 2035 e l’applicazione di multe a partire dal prossimo anno.
Con i nuovi tagli, dovremo dire addio agli incentivi auto, fino a oggi, un ottimo alleato per i consumatori. Ecco una sintesi delle ultime novità e delle conseguenze che comporterà la nuova sforbiciata: