I casi di infortunio sul lavoro non rappresentano solo una piaga per i lavoratori che, spesso, prestano l’attività in ambienti troppo pericolosi, ma anche dal punto di vista degli adempimenti che questi comportano.
Uno dei passaggi più importanti è la chiusura della pratica INAIL di infortunio: un adempimento importante sia per il lavoratore che per lo stesso datore di lavoro.
La chiusura determina la conclusione del periodo di inabilità e, quindi, il rientro al lavoro. Non dovete pensare che si tratta di una pratica semplice e veloce, ma richiedere diversi step.
Vediamo subito quali sono tutti gli step da seguire, come effettuare l’adempimento senza errori e quali sono le conseguenze per la mancata o errata chiusura dell’infortunio all’INAIL.
Spesso, forse troppo, sentiamo di casi di infortunio sul lavoro, ovvero eventi che si verificano durante lo svolgimento dell’attività lavorativa tali da causare danni all’integrità psico-fisica del lavoratore.
Quando si verifica una causa violenta da provocare un danno al dipendente, la normativa prevede un’assicurazione per indennizzare i lavoratori. Accanto all’assicurazione, ci sono anche alcuni obblighi, fondamentali affinché la pratica venga eseguita correttamente. Da precisare che, non sempre, la responsabilità degli infortuni sul lavoro ricade sul datore di lavoro.
Il momento finale dell’intera procedura è uno dei più importanti. Parlo della chiusura della pratica di infortunio sul lavoro INAIL. Una volta concluso il periodo di assenza dal lavoro per infortunio, il lavoratore può rientrare a prestare la sua attività lavorativa.
Si tratta di un passaggio molto importante che richiede una serie di adempimenti, sia al datore di lavoro che allo stesso lavoratore:
Il primo degli ultimi passi è proprio la visita di controllo. Il lavoratore può richiederla presso il servizio di accettazione infermieristica del centro medico-legale. Durante la visita, il medico deve accertare lo stato di guarigione o l’eventuale necessità di prolungare il periodo di riposo. Il secondo passo è il rilascio del certificato di chiusura infortunio da parte del medico INAIL.
Quelle menzionate sono procedure obbligatorie e, in caso di inadempienza, si rischiano conseguenze molto serie. Le ripercussioni ricadranno sul sia sul datore di lavoro che sullo stesso lavoratore.
I rischi per il datore di lavoro sono molto seri, per lo più pecuniari. Le sanzioni variano da un minimo di 1290 euro a un massimo di 7745 euro per diversi motivi:
Il lavoratore, da parte usa, rischia:
Anche nel caso della chiusura della pratica INAIL per l’infortunio sul lavoro ci sono alcuni casi particolari.
Il primo caso particolare è l’infortunio con prognosi inferiore a tre giorni. In questo caso, cambiano gli stessi adempimenti a carico del datore di lavoro.
La comunicazione dovrà essere effettuata entro 48 ore. Inoltre, si deve:
Menzioniamo quali potrebbero essere le ricadute in caso di riapertura di una pratica di infortunio già chiusa. Intanto, questa avviene nel momento in cui lavoratore, una volta ritornato al lavoro, manifesta sintomi riconducibili all’evento di infortunio precedente.
La riapertura è un procedimento lungo e complesso che richiede, innanzitutto, la comunicazione al datore di lavoro. Successivamente, il lavoratore deve sottoporsi a una nuova visita medica che attesti la ricaduta. Infine, è necessaria la certificazione correlativa con il precedente evento e la trasmissione della documentazione all’INAIL.
La chiusura della pratica di infortunio sul lavoro INAIL è uno dei momenti più importanti dell'intera procedura. Ecco il perché in tre punti: