Terzo grado di processo per il disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, spazzato via da una valanga il 18 gennaio del 2017. Le vittime furono 29, 11 i superstiti per una tragedia che rappresenta una ferita ancora aperta.
In Appello i giudici de L’Aquila avevano pronunciato 8 condanne e 22 assoluzioni. Ieri, 27 novembre 2024, nel corso della prima udienza il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, Giuseppe Riccardi, ha chiesto sia l’annullamento delle assoluzioni di sei dirigenti della Regione Abruzzo che l'appello bis per l'allora prefetto di Pescara.
Nella mattinata di oggi la parola passa alle difese degli imputati. La sentenza, inizialmente attesa in serata o al massimo domani, venerdì 29 novembre, è stata rinviata di qualche giorno. I familiari delle vittime- sempre presenti- temono per la prescrizione che incombe.
Gli avvocati difensori degli imputati- trenta in tutto tra esponenti della Regione Abruzzo, della Provincia di Pescara, della Prefettura di Pescara e del Comune di Farindola, oltre ai rappresentanti dell’albergo-svolgeranno le e loro arringhe di fronte alla Sesta sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta da Giorgio Fidelbo.
La sentenza arriverà martedì 3 dicembre. Presenti, proprio come ieri, i familiari delle 29 vittime che, in piazza Cavour a Roma, hanno esposto il cartello 'Mai più'. Ciò che temono, spiegano, è il rischio prescrizione.
Il procuratore generale della Corte di Cassazione, Giuseppe Riccardi, nella sua requisitoria di ieri ha chiesto che vengano annullate le assoluzioni per sei persone che, all'epoca dei fatti, ricoprivano posizioni dirigenziali. Questo significa che si potrebbe svolgere un nuovo dibattimento.
sono state le sue parole. Ricostruendo quanto avvenuto quel maledetto pomeriggio di quasi otto anni fa, ha sottolineato come il rischio che si potesse verificare una valanga fosse "prevedibile" e ci fossero tutta una serie di allarmi.
Inoltre le linee guida includevano solo il 6% dei comuni per il rischio valanghivo: tra questi c'era Farindola. Eppure non era stata assunta nessuna ordinanza di sgombero dell'Hotel Rigopiano che
Stando alla requisitoria del sostituto pg
Il sostituto procuratore Riccardi ha anche avanzato la richiesta di un appello bis per l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, con l'obiettivo che vengano valutate nuove accuse. Cioè concorso in omicidio colposo, in lesioni colpose e in depistaggio. Provolo è stato condannato in Appello a un anno e 8 mesi di reclusione per rifiuto d'atti d'ufficio e falso.
Chiesta inoltre la conferma delle condanne dei dirigenti della Provincia Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro mesi); dell’ex gestore dell'albergo Rigopiano Bruno Di Tommaso (6 mesi); dell’allora sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, nonché del tecnico dello stesso comune, Enrico Colangeli. Entrambi condannati a 2 anni e otto mesi.
In tutti questi anni i familiari delle 29 vittime del disastro di Rigopiano, riuniti in un Comitato, non hanno mai smesso di lottare per permettere ai propri cari di "riposare finalmente in pace".
ha dichiarato ieri Marcello Martella, papà di Cecilia, una delle 29 persone che quel giorno hanno perso la vita. La figlia aveva 24 anni e lavorava nella SPA della struttura. Un dolore ancora vivo e fortissimo, racconta, mentre sottolinea che