Non più, rispettando la tradizione, a fine anno, tra Natale e Capodanno. Ma ad inizio: Giorgia Meloni, nelle vesti di premier, ha dato ai giornalisti appuntamento oggi per fare un punto generale sulla sua azione di governo. E da palazzo Chigi sono emerse almeno tre cose importanti, oltre che la conferma di una nomina e un sogno che la presidente del Consiglio, giunta a metà mandato, ha confidato di coltivare: quello di finire la legislatura con la riforma costituzionale del premierato approvata assieme a una nuova legge elettorale. Quest'ultima, del resto, rappresenta da sempre la bandierina che ogni maggioranza desidera piantare alla fine della sua esperienza di governo, spesso con l'illusione di assicurarsi una nuova vittoria elettorale. Come dire: alcune tradizioni non muoiono mai.
Il giorno dopo la liberazione di Cecilia Sala, la conferenza stampa di inizio anno non poteva non iniziare con il caso della giornalista tenuta ostaggio per venti giorni dal regime iraniano. Giorgia Meloni, da sempre molto abile nella sua comunicazione politica a giocare coi sentimenti, ha confidato che dare alla madre la notizia della liberazione è stato uno dei momenti più emozionanti da quando è presidente del Consiglio:
Il legame con la vicenda dell'arresto a Milano dell'ingegnere iraniano Abedini, quindi, è stato, sebbene indirettamente, subito confermato. Ma, a detta della premier, non c'è stato un singolo momento di svolta:
L'impressione è che in un ruolo chiave della partita ora giocherà il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il quale avrebbe il potere di scarcerare l'ingegnere mago dei droni militari su cui il regime degli ayattolah sta costruendo una fortuna strategica e militare non solo in Medioriente.
Non poteva poi mancare una domanda sul caso Starlink, i satelliti di Elon Musk che il governo ha fatto già sapere di ritenere necessari nonostante abbia smentito che per essi abbia già firmato un contratto:
La premier ha voluto anche sottolineare che le dimissioni di Elisabetta Belloni non sono in alcun caso collegate nè alla vicenda di Cecilia Sala nè a quella della sicurezza del nostro sistema di telecomunicazioni:
In effetti, Elisabetta Belloni dovrebbe affiancare in un ruolo tecnico Ursula Von der Leyen a Bruxelles. Al suo posto, a capo dei Dis, i Servizi segreti italiani, Meloni ha annunciato ufficialmente il prefetto Vittorio Rizzi.
Ma, quando si è giunti a metà legislatura, Giorgia Meloni spera ancora di portare a casa le riforme costituzionali che aveva promesso? La risposta è stata sì:
E alle riforme, in particolare quella sul premierato, si collega anche un sogno che coltiva la premier: riscrivere la legge elettorale:
Come dire: il programma, oltre a essere vasto, è assai ambizioso. Anche perché la premier ha annunciato di volerlo perseguire senza alcun rimpasto. Nemmeno l'avvicendamento al Viminale tra i due Matteo, Piantedosi e Salvini, è, a oggi, in agenda. Bisognerà vedere come la prenderanno dalle parti di via Bellerio: col Capitano, i Papeete non sono mai da escludere.