17 Jan, 2025 - 09:20

Prof arrestata a Castellammare, l'interrogatorio di garanzia: "Ho la coscienza pulita"

Prof arrestata a Castellammare, l'interrogatorio di garanzia: "Ho la coscienza pulita"

Ha negato di aver abusato dei suoi alunni la prof di sostegno arrestata lo scorso 13 gennaio a Castellammare di Stabia, nel Napoletano. L'interrogatorio di garanzia si è svolto oggi, 16 gennaio 2025, ed è durato tre ore. Veronica Sposito, questo il suo nome, è accusata di  maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.

La 37enne è al centro di una vicenda iniziata il 14 novembre 2024, con l'aggressione subita da parte dei genitori di alcuni alunni, da cui è scaturita un'inchiesta non ancora conclusa. Secondo gli inquirenti, infatti, la docente avrebbe compiuto i reati proprio all'interno dell'edificio scolastico, durante l'orario delle lezioni, in un'aula riservata definita "la saletta". Poi ricreata in maniera virtuale sui social, con i medesimi scopi: parlare di sesso e mostrare contenuti pornografici agli studenti.

Lei ha negato gli abusi. Intanto le indagini proseguono: molti file di contenuto esplicito sono stati trovati sia nei cellulari che a casa della docente. Anche la scuola sarebbe finita sotto inchiesta.

Il servizio sul caso andato in onda nella puntata del 15 gennaio 2025 a Storie Italiane 

Prof arrestata a Castellammare di Stabia, oggi l'interrogatorio di garanzia

L'interrogatorio di garanzia si è svolto nel carcere di Benevento in cui la donna è stata rinchiusa, alla presenza del suo avvocato Francesco Cappiello, della pm Bianca Maria Colangelo e dei carabinieri di Castellammare.

La donna ha negato ogni addebito, affermando che le chat riguardano solo uno dei ragazzini e che sarebbero state "estrapolate da un contesto più ampio". Ha poi spiegato che le accuse le sono state rivolte dopo la sospensione di due degli alunni perché sorpresi a fumare in bagno.

Il provvedimento di custodia cautelare in carcere si è reso necessario, secondo quanto messo nero su bianco dalla gip sull'ordinanza, per il rischio che la docente potesse ripetere "ulteriori reati" della stessa specie.

Secondo l'accusa, infatti, la prof sarebbe "schiava dei propri impulsi sessuali": pur di soddisfarli "sarebbe disposta a tutto". Oltre alle testimonianze dei ragazzini, rese in presenza di uno psicologo, a incastrare la docente è stata anche la consulenza informatica su suoi dispositivi.

Sono oltre 17mila le immagini di contenuto esplicito ritrovate in uno dei cellulari da lei usati, oltre a messaggi audio e chiamate rivolti ai sette alunni che lei portava, inizialmente due volte alla settimana, nella "saletta".

Stando a quanto riportato dal quotidiano locale Metropolis, altro materiale hard è stato trovato a casa della docente.

Cosa è emerso dall'ordinanza dell'arresto

Dai documenti dell'indagine emerge un quadro cupo di Sposito che, a partire da ottobre 2023 e fino a novembre 2024, avrebbe iniziato a portare i sette alunni- tutti nati tra il 2011 e il 2013- nell'aula di informatica. La "saletta", come la chiamava l'indagata, il luogo in cui mostrava ai ragazzi film porno, li spingeva a parlare di sesso, vantandosi anche delle proprie esperienze sessuali e "istruendoli" su come e dove avrebbero dovuto toccare il partner.

Ma non solo. Avrebbe inoltrato in privato immagini hard ai ragazzi usando la modalità della cancellazione automatica dopo la visualizzazione e avrebbe creato un gruppo su Instagram, chiamato appunto "La saletta", per parlare di "cose zozze, porno" quando le è stato precluso l'accesso all'aula. Minacciava gli studenti affinché mantenessero il segreto; in altri casi aveva fatto loro dei regali pur di spingerli al silenzio.

In un caso avrebbe anche violentato uno dei ragazzi coinvolti, praticando sesso orale, prima che lui riuscisse ad allontanarla. Il caso è esploso e i ragazzi si sono liberati di questo enorme peso nel momento in cui due di loro sono stati sorpresi a fumare una sigaretta elettronica proprio da Sposito, e sono stati sospesi. 

All'inizio si pensava a una sorta di "vendetta" nei confronti della prof, che era stata poi aggredita a scuola insieme a suo padre, accorso per difenderla. La stessa Sposito, come emerso in un audio, dichiarava che la sua unica colpa fosse "aver dato un po' di amicizia ai ragazzi". Le indagini, al momento, mostrano uno scenario totalmente diverso. E raccapricciante. Che, però, lei nega con forza.

L'audio della docente arrestata mandato in onda a Ore 14 su RaiDue

La madre della docente di sostegno a Chi l'ha visto

La madre della prof indagata è stata raggiunta dall'inviata di Chi l'ha visto Raffaella Griggi, come mostrato nella puntata di mercoledì 15 gennaio 2025. Ai microfoni della trasmissione la donna ha risposto in maniera gentile. 

virgolette
Siamo ridotti malissimo, può immaginare da mamma come stiamo. Oltretutto, tutti si stanno accanendo contro questa ragazza senza che vi sia un processo. Ci rendiamo conto?

sottolinea la donna, chiedendo ai giornalisti di "essere garbati", per poi raccontare qualcosa in più sulla figlia.

virgolette
State parlando di una persona che ha studiato regolarmente. Siamo 27 insegnanti in una famiglia, lei ha conseguito dei titoli, amava e ama il suo lavoro come lo abbiamo amato tutti quanti in famiglia

conclude.

Prof accusata di violenza sessuale, gli aggiornamenti sul caso

  • Accuse Gravi e Negazione: Veronica Sposito, un'insegnante di sostegno di 37 anni, è stata arrestata con l'accusa di maltrattamenti, violenza sessuale e corruzione di minorenne su alcuni suoi studenti. Nonostante le prove raccolte, tra cui immagini esplicite e testimonianze, la donna ha negato fermamente tutte le accuse, sostenendo che le chat incriminanti siano state estrapolate dal contesto e riguardino solo uno studente.
  • Un Quadro Sinistro: Le indagini hanno dipinto un quadro inquietante: la professoressa avrebbe creato un ambiente malsano all'interno della scuola, utilizzando un'aula riservata per mostrare materiale pornografico agli studenti, indurli a conversazioni a sfondo sessuale e, in alcuni casi, avrebbe commesso atti di violenza sessuale. Le prove digitali, le testimonianze degli studenti e le dichiarazioni della stessa docente (in alcuni audio intercettati) supportano queste accuse.
  • Reazioni e Implicazioni: Il caso ha suscitato grande indignazione e ha aperto un dibattito sulla sicurezza all'interno delle scuole. La madre della professoressa ha espresso la sua incredulità e ha chiesto ai media di essere più rispettosi, mentre le indagini proseguono e la donna rimane in carcere. Questo caso solleva interrogativi sulla selezione del personale scolastico e sulla necessità di garantire ambienti sicuri per gli studenti.
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Mariangela Celiberti
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