17 Jan, 2025 - 15:26

Omicidio Pamela Mastropietro, rigettato il ricorso di Innocent Oseghale: ergastolo definitivo

Omicidio Pamela Mastropietro, rigettato il ricorso di Innocent Oseghale: ergastolo definitivo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso straordinario presentato dai legali di Innocent Oseghale, già condannato per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro. Dopo sette anni di processi, il caso della 18enne romana, brutalmente uccisa a Macerata nel 2018, giunge quindi a una conclusione definitiva.

La Cassazione sul ricorso di Innocent Oseghale 

Durante l'udienza del 16 gennaio 2025, l'avvocato Simone Matraxia, che insieme al collega Umberto Gramenzi difende Innocent Oseghale, aveva chiesto l'annullamento della sentenza emessa nei confronti del 36enne o, in alternativa, la revisione del giudizio, sollevando dubbi sull'accusa di violenza sessuale.

Dopo essersi riservati di decidere, i giudici della Suprema Corte, alla fine, hanno rigettato il ricorso della difesa, accogliendo la richiesta della Procura e confermando la condanna all'ergastolo per Oseghale, che rimarrà quindi detenuto nel carcere di Ferrara. 

La reazione della madre di Pamela Mastropietro

virgolette
Oggi è una giornata importante per me e per la mia famiglia. Sono felice e sollevata per la decisione dei giudici. Questa sentenza rappresenta un passo significativo verso la giustizia per mia figlia Pamela e per tutte le vittime di atrocità come quelle che abbiamo vissuto. È fondamentale che la verità venga riconosciuta e che chi ha compiuto atti così gravi ne risponda,

il commento di Alessandra Verni, madre della vittima, che ci ha anche tenuto a ringraziare tutti coloro che, in questi anni, le sono stati vicini. 

Verni aveva anticipato in un'intervista a Tag24 che la discussione si sarebbe svolta a porte chiuse. "Come parte civile, non avremo nemmeno il diritto di partecipare", aveva dichiarato, aggiungendo: "Oltre al danno, anche la beffa".

Insieme a numerose altre persone, tra cui Pietro Orlandi, da anni impegnato nella ricerca della verità sulla scomparsa della sorella Emanuela, la donna si era recata ieri all'esterno del Palazzo di Giustizia di Roma

"Mi aspetto che il ricorso venga rigettato e che sia finalmente messo un punto processuale alla vicenda", aveva detto ai giornalisti. "La terza Cassazione è arrivata proprio quando io e Oseghale avevamo firmato il consenso per incontrarci in carcere". 

In mattinata, per mantenere alta l'attenzione sul caso, la donna aveva condiviso sui social una commovente lettera, ripercorrendo passo dopo passo tutto il calvario vissuto dalla figlia. Secondo lei, molte verità restano ancora da accertare, in particolare la questione dei complici del 36enne condannato. 

La ricostruzione dell'omicidio della 18enne

Pamela Mastropietro aveva solo 18 anni quando, il 30 gennaio 2018, fu uccisa a coltellate in un appartamento di via Spalato, a Macerata. Il giorno precedente era fuggita dalla comunità di recupero di Corridonia a cui, tramite il Sert, era stata assegnata.

Secondo l'accusa, Innocent Oseghale, di origini nigeriane, approfittò delle sue condizioni di fragilità per attirarla con la promessa di una dose di droga, violentandola e poi accoltellandola. Successivamente, smembrò il suo corpo, lo lavò con della candeggina per eliminare eventuali tracce e lo abbandonò in due trolley in una strada periferica di Macerata.

Fu intercettato qualche giorno dopo grazie ai filmati di alcune videocamere di sorveglianza che lo avevano ripreso con la giovane e arrestato. Stando alla sua versione, con Pamela avrebbe avuto un rapporto consenziente. Da qui il ricorso straordinario presentato dai suoi difensori contro la sentenza che un anno fa lo aveva riconosciuto definitivamente colpevole. Ricorso ora respinto dai giudici.

Una sintesi per punti del caso

  • Rigetto del ricorso: la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso straordinario presentato dai legali di Innocent Oseghale, confermando la sua condanna all'ergastolo per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro, uccisa a Macerata nel 2018.

  • Reazione della madre: Alessandra Verni, madre di Pamela, ha espresso soddisfazione per la sentenza, definendola un passo significativo verso la giustizia. Ha anche sottolineato il sostegno ricevuto in questi anni.

  • Ricostruzione dell'omicidio: secondo l'accusa, Oseghale approfittò della vulnerabilità della giovane per violentarla e ucciderla. Successivamente, smembrò il suo corpo e lo nascose in due trolley in una zona periferica di Macerata. 

 

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Sara D'Aversa
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