È ufficiale. TikTok sarà vietato negli Stati Uniti. La Corte Suprema si è pronunciata il 17 gennaio sul futuro della piattaforma nel paese confermando la legge che comporterà il divieto di TikTok negli app store americani.
La legge, fortemente voluta dal presidente uscente Joe Biden, è stata motivata dalle preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale, sostenendo il rischio di accesso ai dati personali degli utenti da parte di ByteDance, la società proprietaria di TikTok. Ora, con l'insediamento imminente del presidente eletto Donald Trump, l'attenzione si sposta sulle azioni della nuova amministrazione.
La popolare piattaforma di video brevi TikTok sarà presto rimossa dagli store digitali negli Stati Uniti. La decisione arriva dopo il voto unanime della Corte Suprema che ha concluso la battaglia legale della società madre cinese, ByteDance, contro la richiesta di cedere il controllo dell'applicazione ad un'altra entità.
La Corte ha confermato la legittimità della legge federale che impone il divieto, a meno che ByteDance non trasferisca la proprietà. Il ricorso dell'azienda, basato sulla presunta violazione della libertà di espressione garantita dal Primo Emendamento, è stato respinto. Il provvedimento sarà effettivo a partire dal 19 gennaio.
Il governo federale sotto l'amministrazione Biden ha sostenuto la legge che impone a ByteDance di vendere TikTok per evitare il divieto della piattaforma negli Stati Uniti. La norma, approvata nell'aprile 2024, concedeva alla società madre cinese un periodo di nove mesi per completare la cessione e continuare le operazioni nel paese. Al termine di questo periodo, il 19 gennaio, TikTok sarà rimosso dagli app store, implementando un divieto indiretto. Secondo il dipartimento di Giustizia statunitense, il provvedimento non impedirà agli attuali utenti di continuare a utilizzare l'app, ma senza aggiornamenti o supporto tecnico, la piattaforma diventerà gradualmente inutilizzabile.
Washington giustifica la misura con i rischi per la sicurezza nazionale, sottolineando l'accesso di ByteDance ai dati personali di milioni di cittadini statunitensi, con timori legati alla manipolazione dell'opinione pubblica e al potenziale spionaggio. Pechino, invece, ha criticato la legge, definendola una violazione della libertà di espressione garantita dal Primo Emendamento.
ByteDance e TikTok hanno contestato il provvedimento presso la Corte Suprema, sostenendo che l’app non condivide i dati personali con la casa madre e che il governo cinese non esercita alcuna influenza diretta o indiretta sulla società. L'amministrazione Biden ha affermato che la legge non viola i diritti costituzionali e si limita a richiedere la separazione di TikTok dalla sua proprietà cinese.
I media statunitensi riferiscono che il presidente uscente Biden non applicherà la legge che vieta TikTok, lasciando la decisione al suo successore Donald Trump, che entrerà in carica il 20 gennaio.
Le posizioni di Trump sulla piattaforma sono cambiate nel tempo: durante il suo primo mandato nel 2020 aveva minacciato il divieto se ByteDance non avesse venduto l'app ma i suoi tentativi sono stati bloccati dai tribunali federali. Nel corso della campagna elettorale del 2024, invece, ha promesso di "salvare TikTok" se fosse stato rieletto. Trump conta oltre 15 milioni di seguaci sulla piattaforma.
Tra le opzioni a sua disposizione, Trump potrebbe sospendere il divieto per 90 giorni dimostrando che ByteDance è pronta a vendere, chiedere al Congresso di abrogare la legge o emanare un ordine esecutivo per posticipare il provvedimento mentre cerca una soluzione, inclusa una possibile cessione. Tuttavia, Pechino ha chiarito che la vendita di TikTok non è considerata un'opzione, smentendo le speculazioni su eventuali trattative con Elon Musk.