Novak Djokovic aveva spaventato molti appassionati di tennis durante la semifinale degli Australian Open per un infortunio che lo aveva costretto al ritiro, ora ha recuperato e punta alla vittoria del 100° torneo e prosegue la collaborazione con Andy Murray. Il suo ritiro anticipato, per infortunio, da Melbourne aveva non solo fatto preoccupare gli appassionati di tennis di un suo ritiro a 37 anni ma anche della fine del rapporto di collaborazione con lo scozzese. Entrambi i pericoli sono stati sventati, per Djokovic torna in campo e al suo fianco ci sarà proprio Andy Murray.
Era il 24 gennaio scorso, durante la semifinale degli Australian Open, quando Novak Djokovic aveva alzato bandiera bianca contro Alexander Zverev. Lo strappo alla coscia era troppo doloroso e c’era chi aveva pensato che, a 37 anni, il serbo avrebbe potuto decidere di appendere la racchetta al chiodo. Lo stesso Djokovic aveva anche annunciato che il papà lo aveva spinto a dire basta. Per fortuna però non è ancora giunto quel momento. Il serbo infatti ha smaltito lo strappo alla coscia e scenderà in campo all’ATP 500 di Doha (dove è iscritto anche Jannik Sinner) in programma dal 17 al 22 febbraio, torneo che da quest’anno entra a far parte del circuito ATP Tour 500. A dare questa notizia è stato lo stesso Djokovic:
“Non c'è più alcuno strappo muscolare. La lesione è guarita quasi al 100% e sono pronto a cercare di conseguire nuove vittorie. Ho il via libera del team medico per potermi allenare e preparare. Il torneo di Doha inizia tra sette giorni, sto rispettando il programma pianificato e spero di poter vincere a Doha il 100° torneo della mia carriera. Lo inseguo da un po’, da ottobre scorso e vedremo quando arriverà.”
Djokovic quindi non solo tornerà in campo ma ha lanciato il guanto di sfida a due dei favoriti: Jannik Sinner e a Carlos Alcaraz. Torneo che lo scorso anno ha vinto il russo Khachanov. Il livello dei partecipanti a Doha è di altissimo livello, visto che saranno presenti ben sette tennisti nella top 10. Djokovic è fermo a 99 tornei vinti, l’ultimo è la medaglia d’oro all’Olimpiade di Parigi dell’agosto scorso trionfando in finale contro Carlos Alcaraz. Una carriera lunga diciannove anni, dal primo torneo il Dutch Open del 2006 a oggi, con l’obiettivo di arrivare a cento.
È facile dirlo: Djokovic non lascia ma raddoppia. Dopo aver sventato le ombre di un suo possibile ritiro, il serbo ha confermato anche la collaborazione con Andy Murray. L’ex tennista britannico, secondo quanto ha affermato anche il “The Times” continuerà ad allenare Djokovic anche nei prossimi mesi, almeno fino a Wimbledon, che si disputerà dal 30 giugno al 13 luglio.
Nei giorni scorsi era circolata l’indiscrezione che, dopo il ritiro per infortunio in semifinale agli Australian Open, il rapporto tra Djokovic e Murray potesse interrompersi. Negli ultimi giorni invece tra i due c’è stato un incontro e hanno deciso di proseguire insieme. Il britannico, però, non dovrebbe essere presente in Qatar per seguire direttamente Djokovic, ma si ritroveranno a fine torneo per programmare il ritorno sulla terra rossa, in particolare per un torneo che il serbo non vuole mancare: il Roland Garros.
Non c’è solo Jannik Sinner come italiano iscritto al torneo di Doha. L’altoatesino torna a giocare dopo la vittoria di fine gennaio agli Australian Open e punta a vincere a Doha per la prima volta in carriera. Gli altri italiani iscritti sono Matteo Berrettini (numero 34 nel ranking) e Lorenzo Sonego (numero 55 nel ranking).