Nei mesi scorsi la top model Bianca Balti ha condiviso con i suoi follower su Instagram la notizia della sua diagnosi di tumore ovarico in stadio avanzato, con grande coraggio e un sorriso sulle labbra. "Mi attende un lungo cammino, ma sono convinta di farcela – ha dichiarato –. Per me, per i miei cari (in particolare per le mie figlie, che sono la mia priorità) e per tutti voi che avete bisogno di forza, sappiate che potete prenderne un po' in prestito, perché ne ho tantissima. Finora il cancro mi ha dato l'opportunità di vedere la bellezza anche nei momenti difficili". Con queste parole, Bianca ha offerto un messaggio di speranza e determinazione, non solo per se stessa, ma anche per tutte le donne che si trovano ad affrontare questa malattia.
Il tumore ovarico è uno dei più difficili da diagnosticare, con oltre il 70% dei casi che vengono scoperti in stadi avanzati. Questo è dovuto sia alla mancanza di sintomi evidenti che alla difficoltà di applicare strategie di screening efficaci. Il tumore può espandersi facilmente, dato che l'ovaio è un organo situato profondamente nell'addome. Inoltre, le donne con varianti genetiche patogenetiche nei geni BRCA1 o BRCA2 hanno un rischio significativamente più alto (20-40%) di sviluppare il tumore ovarico, spesso in età più giovane, rispetto alla popolazione generale.
Nel caso di Bianca Balti, il tumore è stato diagnosticato in stadio III, il che significa che la malattia ha coinvolto una o entrambe le ovaie e si è estesa oltre la zona pelvica. Il trattamento iniziale prevede l'asportazione dell'intera massa tumorale tramite un intervento chirurgico, che comprende la rimozione delle tube e delle ovaie, e talvolta anche di altri tessuti già colpiti dal tumore. Spesso questa chirurgia è seguita da una chemioterapia, con protocolli diversi a seconda della situazione. Le probabilità di guarigione sono molto elevate (circa il 90%) se la malattia viene diagnosticata in fase precoce, ma diminuiscono significativamente in caso di diagnosi tardiva. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati fatti progressi significativi nel trattamento, grazie all'introduzione di farmaci come gli inibitori PARP, che si sono rivelati particolarmente efficaci nelle pazienti con mutazioni nei geni BRCA.
Sebbene il tumore ovarico sia uno dei più insidiosi e mortali, oggi esistono terapie mirate che possono fare la differenza. Inoltre, la chirurgia profilattica, che prevede la rimozione delle tube e delle ovaie, è una strada che molte donne scelgono di percorrere per prevenire la malattia, come aveva in mente la stessa modella, che però non ha avuto il tempo di intraprendere questa via prima che il cancro si manifestasse. Nonostante la difficoltà della malattia, le opzioni terapeutiche sono in continuo miglioramento.
Sebbene il cancro le abbia fatto perdere i capelli, Bianca ha affermato che non è un problema per lei, ma ha scelto di indossare una parrucca (pagata 10mila euro) per non far soffrire la figlia. "Alla fine mi sento scema, perché mi chiedo: 'La sto mettendo per me o per fare sentire meglio gli altri?'". Il sostegno della sua famiglia e del suo compagno, Alessandro Cutrera, è stato fondamentale. "Alessandro mi sta facendo sentire accudita, e questa è una novità per me. Ho sempre avuto difficoltà ad accettare l'aiuto degli altri, ma con lui non mi sento superiore in nulla", ha aggiunto, riconoscendo l'importanza del suo supporto.
Bianca Balti ha raccontato la sua lotta contro il tumore ovarico al terzo stadio in un'emozionante intervista rilasciata a Le Iene, condividendo momenti di grande vulnerabilità e forza. La top model, che ha scoperto la malattia per caso durante una vacanza con le figlie Matilda e Mia, ha ricordato con dolore il momento in cui ha dovuto affrontare la verità. "Non riuscivo nemmeno a camminare per quanto il dolore fosse forte. Sono andata in pronto soccorso, e il medico mi ha detto: 'È messo davvero male'. Mi sono messa a piangere, avevo paura per le mie bambine. Se fossi morta, come avrebbero fatto?", ha rivelato, mostrando la sua preoccupazione per la famiglia.
Nel 2022, Bianca aveva già subito un intervento di mastectomia preventiva dopo aver scoperto di essere portatrice di una mutazione genetica BRCA, ma non aveva rimosso le ovaie, desiderosa di avere un altro bambino. "Mi sono sentita una m***a, perché non avevo fatto la scelta giusta", ha ammesso. Dopo l'intervento chirurgico, che ha incluso la rimozione di parte dell'intestino, colon e vescica, Bianca ha iniziato la chemioterapia, che l'ha resa affamata a causa degli effetti del cortisone. Ma nonostante le difficoltà, non si è mai vista come una vittima. "Penso di non essere mai stata così felice nella mia vita. Quando hai l'amore dei tuoi cari, quello è il senso della vita", ha detto con convinzione.
Nel corso dell'intervista, Bianca ha anche condiviso il suo passato doloroso, tra cui un episodio di stupro subito a 17 anni durante un rave. "Ho passato mesi a cercarlo perché volevo la conferma che gli piacessi, che non fosse successo davvero", ha raccontato, evidenziando il trauma profondo che quell'esperienza le ha lasciato. Ha inoltre affrontato la dipendenza dalle sostanze, tra cui l'eroina, e ha parlato della forza che le ha dato la figlia Matilde, che all'epoca aveva cinque anni. "Avrei voluto morire, ma lei mi ha fatto dire: 'Vale la pena fare un tentativo per lei'. È stato il risveglio che mi ha fatto chiedere aiuto", ha confessato.
Infine, Bianca ha riflettuto sul valore del presente, enfatizzando l'importanza di vivere pienamente ogni momento. "Il tempo è una risorsa preziosa che a volte crediamo infinita, ma quando è segnato dalle difficoltà, l'istinto di sopravvivenza ci fa desiderare di spendere ogni secondo per qualcosa di bello, per noi stessi e per le persone che amiamo", ha concluso, dimostrando una determinazione che va oltre la malattia.