Dallo scorso 27 gennaio è imputata davanti alla Corte d'Assise di Busto Arsizio per aver ideato e messo in atto, con l'aiuto di sette complici, l'omicidio del compagno Fabio Ravasio, investito mentre andava in bici a Parabiago nel mese di agosto. Adilma Pereira Carneiro, ribattezzata "la mantide", è ora accusata anche dell'omicidio del secondo marito, Michele Della Malva, avvenuto nel 2011.
La Procura ha emesso il nuovo decreto di fermo per Adilma Pereira Carneiro - già in carcere per l'omicidio del compagno Ravasio - nella giornata di ieri, 15 febbraio 2025. La donna, di origini brasiliane, è accusata di aver provocato la morte del secondo marito, Michele Della Malva, insieme a un complice ora arrestato.
Si tratterebbe, secondo il Corriere della Sera, del cognato 59enne della vittima: un uomo residente in zona Quarto Oggiaro (Milano) con numerosi precedenti, sospettato di essere vicino alle cosche calabresi e che, per gli inquirenti, all'epoca dei fatti, avrebbe avuto una relazione con la 49enne. Era il 2011.
Della Malva, appartenente a una famiglia vicina alla criminalità organizzata pugliese e condannato a 29 anni per omicidio, morì in circostanze misterose durante un permesso premio trascorso insieme ad Adilma, conosciuta in carcere (quando lei scontava 4 anni per possesso di 13 kg di cocaina) e poi sposata.
Sì pensò, inizialmente, a un infarto. Dalle indagini seguite all'omicidio di Fabio Ravasio, è però emerso che Della Malva ebbe un'intossicazione dopo aver ingerito una bustina di plastica, di quelle usate per confezionare i fazzoletti di carta, con all'interno della droga e che la moglie allertò i soccorsi ben cinque ore dopo, quando era ormai troppo tardi.
L'ipotesi degli inquirenti è che, insieme al cognato dell'uomo, suo presunto amante, "la mantide" volesse intascare il denaro che Dalla Malva teneva nascosto e impossessarsi della sua collezione di orologi di grande valore. Di fatti, alla sua morte, Adilma ereditò anche una villetta a Vieste.
Una circostanza simile a quella che l'avrebbe spinta, sempre secondo gli inquirenti, a pianificare l'omicidio del compagno Fabio Ravasio, imprenditore di 52 anni con un patrimonio di circa 3 milioni di euro tra beni e mobili ed immobili.
Non a caso, alla vigilia del suo investimento, fece registrare i suoi due ultimi figli - due gemelli di 8 anni - con il cognome dell'uomo, nonostante, come riportava l'Ansa, fossero nati durante il precedente matrimonio con Marcello Trifone. Sperava, in pratica, che la sua eredità passasse a loro e, di conseguenza, a lei.
Il servizio mandato in onda dalla trasmissione "La Vita in Diretta" lo scorso 28 gennaio.
Carneiro non è l'unica imputata nel processo per l'omicidio Ravasio: sette uomini sono finiti alla sbarra con l'accusa di averla aiutata ad eseguire il suo "diabolico piano". Adilma li avrebbe sedotti e - secondo qualcuno, utilizzando anche la magia nera - li avrebbe convinti a partecipare al delitto.
Oltre al primo marito, Trifone, e al figlio Igor Benedito, tra gli imputati ci sono il meccanico Fabio Oliva, il barista Massimo Ferretti, Fabio Lavezzo, fidanzato della figlia di Carneiro, Mirko Piazza e Mohamed Daibi. Ognuno di loro avrebbe avuto uno specifico ruolo nel delitto.
Benedito, in particolare, sarebbe stato alla guida dell'auto che investì Ravasio, mentre quest'ultimo tornava a casa in bici dal negozio di famiglia a Magenta. Era il 9 agosto 2024. L'incidente, inizialmente attribuito a un pirata della strada, si rivelò poi un vero e proprio omicidio grazie all'analisi delle telecamere di videosorveglianza dell'area.