20 Feb, 2025 - 09:52

Cosa cambia nei concorsi pubblici con il decreto Reclutamento PA? Novità e modifiche

Cosa cambia nei concorsi pubblici con il decreto Reclutamento PA? Novità e modifiche

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto sul reclutamento nella PA, introducendo una svolta significativa ai concorsi pubblici.

Il decreto, promuovendo la crescita professionale dei lavoratori, contribuisce al miglioramento dell’efficienza organizzativa. Articolato in tre parti, il decreto intende rispondere alle esigenze delle amministrazioni. Soprattutto, però, si pone l’obiettivo di attrarre nuove generazioni nel settore pubblico.

I concorsi pubblici subiranno modifiche importanti, quasi rivoluzionarie. Nell’articolo, fornirò tutte le informazioni sul decreto recentemente licenziato per il reclutamento nella Pubblica Amministrazione.

Cosa introduce il decreto Reclutamento PA

Presentato e commentato dal Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, il decreto Reclutamento PA approvato dal Consiglio dei Ministri si articola in tre parti:

  • Reclutamento;
  • Organizzazione;
  • Funzionalità.

Un pacchetto di riforme che si pone l’obiettivo di rispondere alle esigenze delle amministrazioni e di rafforzare il rapporto con cittadini e imprese.

Il decreto Reclutamento PA prevede numerose disposizioni in materia di assunzioni nel settore pubblico.

Inoltre, sono previste procedure di mobilità volontaria per il 15% dei posti da coprire, con priorità ai lavoratori dipendenti provenienti da altre amministrazioni. I lavoratori in questione devono appartenere alla stessa area funzionale e presentare regolare domanda di trasferimento

Come cambiano i concorsi pubblici con il decreto Reclutamento PA

Il decreto Reclutamento PA introduce significative variazioni ai concorsi pubblici. Quasi una rivoluzione, considerando che i concorsi pubblici per l’assunzione di lavoratori da destinare alle funzioni centrali verranno gestiti direttamente dal Dipartimento della Funzione Pubblica.

In questo modo, si passa a concorsi pubblici unici, perché non sarà più compito delle singole amministrazioni bandirli, ma direttamente dal Ministero della Pubblica Amministrazione. Tale disposizione è applicabile anche quando si bandisce un solo posto di lavoro.

Con il decreto, si punta a garantire maggiore efficienza nello svolgimento dei concorsi, rafforzando le competenze della Commissione Ripam.

Infine, si interviene anche sulle graduatorie stesse. Le modifiche introducono la sospensione della norma taglia-idonei per le graduatorie del 2024 e del 2025.

La norma taglia-idonei viene sospesa fino a fine anno, prevedendo che siano considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale dopo l’ultimo candidato vincitore, in numero superiore al 20% dei posti banditi.

Quali saranno i prossimi concorsi pubblici banditi?

È prevista l’uscita di molti concorsi pubblici. Sono previste 200 nuove assunzioni, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, di personale non dirigenziale a elevata specializzazione tecnica presso il Ministero dell’Ambiente.

L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ha previsto l’assunzione, con contratto a tempo indeterminato, di 15 unità di personale non dirigenziale per il triennio 2024-2026.

Sono, altresì, in arrivo anche misure per implementare le assunzioni nella Polizia di Stato. Infine, sono previsti nuovi fondi di incentivazione del personale del Corpo dei Vigili del Fuoco.

Perché è stata prevista una quota riservata ai diplomati ITS Academy

Una delle novità più rilevanti del decreto è la quota di assunzioni nel pubblico impiego riservata ai diplomati ITS Academy. L’obiettivo di questa mossa è quello di colmare il gap di competenze digitali nella Pubblica Amministrazione e, al contempo, abbassare l’età media dei lavoratori.

In questo modo, il settore pubblico dovrebbe attrarre molto più i giovani con diplomi tecnici. Oltre alla quota riservata, si prevede anche un contratto di apprendistato con la possibilità di stabilizzazione.

Inoltre, i giovani che saranno assunti con contratto di lavoro a tempo determinato avranno la possibilità di continuare il loro percorso lavorativo dopo aver conseguito la laurea e aver avuto una valutazione positiva del lavoro svolto.

Se questa può sembrare una buona soluzione per rilanciare il lavoro pubblico che, agli occhi dei giovani, ha perso attrattiva e la corsa al posto fisso sembra non rientrare più nelle aspettative dei giovani, i sindacati denunciano la creazione di un nuovo esercito di precari, nonostante l’obiettivo del decreto sia proprio la riduzione del precariato.

Per riassumere

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto sul reclutamento nella Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di migliorare i concorsi e l’efficienza del settore pubblico.

Il decreto prevede concorsi pubblici unici, gestiti dal Ministero della Pubblica Amministrazione, e modifiche alle graduatorie, sospendendo la norma "taglia-idonei". Sono previste assunzioni in vari ministeri, inclusi 200 posti al Ministero dell’Ambiente.

Una quota di assunzioni è riservata ai diplomati ITS, con contratti di apprendistato. Nonostante l'intento di ridurre il precariato, i sindacati temono che il decreto aumenti il numero di lavoratori precari.

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Sara Bellanza
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